La situazione finanziaria del Comune di Giarre è al centro di una disputa politica e mediatica che negli ultimi giorni ha acceso il dibattito. Al centro della controversia, il pignoramento in corso da parte della società Visitel per un importo di quasi 1,2 milioni di euro.
Mentre la Commissione consiliare ha cercato di ridimensionare la gravità della situazione con un comunicato stampa che sostanzialmente negava o minimizzava l’esistenza del pignoramento, il presidente del Consiglio comunale, Giovanni Barbagallo, ha fatto emergere un quadro dei fatti diamentralmente opposto rappresentato da una proposta di delibera che svela come, contemporaneamente alla riunione della Commissione, gli uffici comunali stavano preparando l’affidamento di un incarico legale proprio per opporsi al pignoramento.
“A riprova che non dico bugie ed in risposta alle continue falsità diffuse da certa stampa, vi mostro la proposta di delibera – dichiara il presidente del Consiglio – che proprio negli stessi momenti in cui si riuniva la Commissione veniva preparata e sottoposta alla giunta che, alla fine, per mancanza di componenti non si è riunita”. La risposta arriva come replica alle accuse di allarmismo mosse dal Sindaco.
“Probabilmente senza il mio intervento l’inerzia avrebbe ancora una volta prevalso e la città sarebbe rimasta all’oscuro di questa situazione che, lo dico a malincuore, esiste e non era frutto di una mia fantasia né voleva ricercare un colpevole tra il sindaco e la Giunta. Si chiedeva solo chiarezza. La proposta di delibera, quindi, una prova tangibile”, ha concluso Barbagallo.
Il documento in questione è la proposta di Deliberazione della Giunta Comunale n. 177 del 26 settembre 2024, che prevede la costituzione in giudizio contro la Visitel per un pignoramento presso terzi relativo a somme dovute dal Comune di Giarre. Il testo evidenzia la necessità di tutelare l’ente dalle richieste esecutive in corso, tra cui quella della Visitel, e di verificare la regolarità delle procedure esecutive.
L’importo contestato ammonta a oltre 1,1 milioni di euro, una cifra che rappresenta un peso significativo per il bilancio di qualunque comune, figuriamoci per quello di Giarre.
Scontro tra istituzioni La vicenda tecnica mette a nudo tutte le tensioni accumulate tra il sindaco e il Consiglio Comunale, con il primo cittadino che già da diverso tempo mostra segni di insofferenza per le “particolari attenzioni” che presidente del Consiglio riserva puntualmente all’attività dell’Ente.
Con l’udienza fissata per il 30 settembre (lunedì prossimo), il tempo per trovare una soluzione legale è agli sgoccioli, e resta da vedere se il Comune riuscirà a opporsi efficacemente ai pignoramenti in corso visto che la proposta di delibera che doveva essere approvata in Giunta due giorni fa è, però, saltata sembra perché non si sia raggiunto il numero legale. Il rischio, in caso contrario, è che il pignoramento dei fondi presso i conti correnti del Comune possa creare ulteriori difficoltà finanziarie per la città che solo pochi mesi fa festeggiava l’uscita dal dissesto.
La vicenda, dunque, che si è arricchita di questo capitolo (conclusivo?) lascia ancora diversi nodi da sciogliere, primo fra tutti la riorganizzazione degli uffici e la riassegnazione delle deleghe agli assessori. Nel frattempo i cittadini attendono.