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Giarre, quattro giorni di preghiera… sotto il segno di San Pio!

Giarre, quattro giorni di preghiera… sotto il segno di San Pio!

Quattro giornate di preghiera intensa, ricca di meditazioni, riflessioni e adorazione, hanno inondato di grande spiritualità, nei giorni scorsi, il Duomo di Giarre nella memoria della nascita al cielo di San Pio da Pietrelcina grazie all’impegno fedele del locale Gruppo di Preghiera guidato dalla infaticabile signora Nerina Melita Rapisarda, storica figlia spirituale del fraticello del Gargano. In memoria del Beato transito, le celebrazioni, organizzate dalla signora Melita, animatrice diocesana, sono state improntate sull’esortazione di San Pio: “Operiamo il bene e diamo gloria al nostro Padre Celeste, così santificheremo noi stessi e daremo buon esempio agli altri”.

E, proprio sull’esempio del frate dalle stimmate, i figli spirituali di San Pio hanno preso parte, con viva fede, al triduo, celebrato da don Salvo Grasso, direttore dell’Ufficio per la Pastorale familiare. All’attenzione dei fedeli, nelle tre serate, la commemorazione delle stimmate, la preghiera, dono e strumento dell’incontro con Dio, la rievocazione del transito del frate da Pietrelcina. Tratti dall’Epistolario di San Pio gli spunti di riflessione donati ai fedeli da don Salvo che, con grande fede ha commentato tre lettere inviate dal Santo ad Erminia Gargani, sorella della Beata Maria Gargani, esortando i presenti a dire, come lei, “Signore sono tua, salvami, rendimi buona con il prossimo, aiutami a vincere l’amor proprio, la falsa libertà di spirito, aiutami a custodire nel mio cuore le virtù della dolcezza verso il prossimo e l’amabile umiltà verso Dio. Aiutami ad avere grande fiducia nella misericordia divina e ad essere sempre pronta a fare tutto ciò che piace a Dio”.

Altrettanto sentita e partecipata la celebrazione del 23, in memoria del beato transito di San Pio, curata da don Rosario Di Bartolo, vicario nella Parrocchia Maria SS.ma della Provvidenza di Macchia di Giarre, preceduta da una veglia di preghiera. Poste alla meditazione dei fedeli, da don Rosario, nella sua omelia, alcune lettere scritte da Padre Pio al suo direttore spirituale dalle quale emergeva il suo immenso amore per la Madonna, per la quale era solito dire “Amate la Madonna e fatela amare. Se sarete perseveranti nella preghiera Lei non rimarrà sorda, indifferente, ai vostri gemiti”.

«La preghiera – spiega don Rosario – per essere sentita, deve essere gustata, deve essere un dialogo, non un monologo fatto solo di richieste. Deve essere costante e coerente con il vivere quotidiano, deve entrare nella nostra vita e trasformarla. Dalla nostra preghiera – prosegue il giovane sacerdote – dobbiamo trarre tutto il vigore e tutto il coraggio necessario per la nostra vita quotidiana e per il nostro impegno di intercessori nella Chiesa».

«Nel 56° anniversario della nascita al cielo di San Pio, fondatore di un movimento ecclesiale che costituisce, ancora oggi, la sua eredità spirituale – spiega la capogruppo giarrese Nerina Melita –, confermiamo, con gioia pura e semplice, la nostra solida fede in Cristo, la nostra filiale devozione alla Madonna, la nostra fedeltà alla chiesa, al Papa, ai Vescovi associata all’impegno alla conversione interiore, alla preghiera, alla penitenza, nonché all’opera di carità verso i nostri fratelli più bisognosi».

Al termine della celebrazione, la statua di San Pio è stata portata in processione sul sacrato, quindi, fatto rientro in chiesa, i fedeli hanno ricevuto la benedizione con la reliquia del frate del Gargano.

Rosalba Azzarelli

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