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Giarre, Protezione civile: manca un piano aggiornato e un gruppo volontari

Giarre, Protezione civile: manca un piano aggiornato e un gruppo volontari

In occasione dell’intenso maltempo dei giorni scorsi in un comunicato la Protezione civile Regionale ha reso noti gli interventi effettuati e anche i gruppi di volontari di protezione civile attivati per aiutare chi era in difficoltà. Nel territorio jonico etneo sono stati attivati i NOES, dal Comune di Mascali, “per il ripristino delle strade allagate, la rimozione di detriti e alberi caduti” e Pro Civis Riposto per “Interventi per la gestione degli allagamenti nei sottopassi stradali e il soccorso di automobilisti in panne”. Giarre non pervenuto.

Nell’Elenco territoriale delle organizzazioni di volontariato della Provincia di Catania, aggiornato al 31 luglio 2024, risulta una sola organizzazione di protezione civile a Giarre, la Misericordia, organizzazione impegnata, com’è noto, prevalentemente nell’assistenza di tipo sanitario. Ma se c’è un’auto in panne in una strada allagata, rami da rimuovere c’è un’organizzazione di volontariato di protezione civile a Giarre che potrebbe intervenire? No. Ci sono gli automezzi con allestimento speciale che il Dipartimento regionale di protezione civile ha consegnato a tanti Comuni dell’isola? No. C’è almeno un piano comunale aggiornato di protezione civile che dice chi fa che cosa e come in caso di alluvioni, terremoti, incendi? No.

Sino a qualche anno fa di tutto ciò se ne era parlato, era iniziata la formazione di un gruppo di volontari, ma poi non si è arrivati all’approvazione di un piano di protezione civile, né alla costituzione ufficiale di un gruppo di volontari registrato nell’elenco regionale e pure i dipendenti comunali che si erano occupati dell’argomento sono andati in pensione.

Forse il Comune è all’anno zero o forse si potrebbe recuperare il lavoro svolto negli scorsi anni. Si tratta di un lavoro che, comunque, deve essere svolto “in tempo di pace”, quando non ci sono emergenze per trovarlo pronto all’occorrenza. Apparentemente non è una priorità, poi quando avviene una calamità (ormai sempre più frequenti) ci si rende conto di quanto siano necessari. La politica giarrese ne è consapevole? Interessa a qualcuno?

Ne dovremo riparlare solo in occasione della prossima emergenza? O la questione può essere liquidata con un semplice “Eravamo impreparati”?

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