Sulla crisi politica giarrese interviene il movimento politico Città viva che in una nota sostiene: “Si apprende da articoli di stampa di probabili girotondi e salti della quaglia degni di abilissimi trapezisti circensi. Alla luce di ciò che accade, di come si è capaci di andare oltre ogni cosa pur di ottenere uno scranno, pensiamo che a volte è un bene lasciare andare chi pensa solo alla fredda poltrona da poter occupare, per sé o per altri, scavalcando persone e percorsi.
Ci avviciniamo ai 90 giorni dove la città non è stata amministrata, una condizione che fino a qualche anno fa avrebbe gridato a scandali di ogni genere mentre oggi, in un assopito silenzio, si vivacchia e si tira a campare in mezzo a lacune enormi. Un comune da tre mesi ingessato? Perché i cittadini si sono accorti di qualcosa di diverso? Il nulla prima, il nulla oggi! Solo tre mesi di indennità incassate senza parola proferita! Arrivati a tanto – conclude la nota -, noi non possiamo che rimanere attenti a ciò che accadrà e continuare a fare il tifo per Giarre, che ne ha tanto bisogno”.
Nel frattempo dovremmo esserci. Domani il sindaco Leo Cantarella dovrebbe chiudere la questione. A trovare spazio saranno il gruppo consiliare “Giarre 2024” composto da Salvatore Cantarella e Salvatore Cavallaro che dovrebbero essere rappresentati in Giunta da Irene Leotta, dipendente CGIL, ed il gruppo consiliare “Noi per Giarre” (fino ad ora all’opposizione) composto da Leo Patanè ed Alfio Tomarchio (vicini ad esponenti di Fratelli d’Italia) e che sarà rappresentato in Giunta dallo stesso Leo Patanè.
A fare posto a questi due nuovi ingressi saranno gli assessori uscenti Giusi Savoca e Tania Spitaleri (quest’ultima tornerà a sedere tra gli scranni del Consiglio Comunale) che sono già state rese edotte dal primo cittadino.