La scrittrice Barbara Bellomo, autrice del volume “La biblioteca dei fisici scomparsi”, ha incontrato gli studenti dell’I.i.s “Leonardo” di Giarre, presso l’aula magna dell’ istituto giarrese. Barbara Bellomo, scrittrice e docente catanese, storica di formazione, nonché autrice di tanti romanzi di successo, tra i quali la serie dell’archeologa siciliana Isabella De Clio, che indaga nei misteri dell’antichità, è l’autrice del romanzo “La biblioteca dei fisici scomparsi”, nato dall’idea di ritrovare Ettore Majorana, il grande genio della fisica scomparso misteriosamente nel 1938.
L’incontro nasce in seno al progetto “Leggere liberi”, un progetto coordinato dall’insegnante Gabrielle Gullotta, da 19 anni, presso il liceo “Leonardo”, che si basa sulla lettura di un libro e l’approfondimento di un autore contemporaneo che i ragazzi successivamente incontrano a scuola e con cui intessono un dialogo per esprimere le loro riflessioni oppure delle domande sul libro che hanno letto, sulle tematiche o sul modo di scrivere dello scrittore in questione.
Barbara Bellomo è tornata al Leonardo per la seconda volta, perché già due anni fa è venuta per discutere con gli studenti de “La casa del carrubo”.
L’incontro ha riguardato “La biblioteca dei fisici scomparsi”, sua ultima opera, che consente un approccio multiprospettico per le tematiche trattate, ovvero la condizione della donna durante il Fascismo e poi nel dopoguerra, gli studi sull’atomo condotti da un gruppo di fisici dell’Università di Roma, noti come “I ragazzi di via Panisperna”, tra cui vi era il premio Nobel Enrico Fermi ed Ettore Maiorana, un giovane fisico geniale, nostro conterraneo, misteriosamente scomparso e che costituisce ancora un ‘cold case’.
Ad ispirare la scrittrice una foto di una biblioteca, che diventa la cornice ideale dove ambientare la storia, in cui la protagonista, in un mondo prettamente maschile, è proprio una donna, ovvero Ida. Ida è una bibliotecaria che ama la letteratura e che fa innamorare i lettori della fisica quantistica. Ida Clementi, personaggio d’invenzione, una voce narrante nascosta, perché è sempre il suo punto di vista che prevale nella narrazione in terza persona, è una ragazza di famiglia borghese d’impronta patriarcale, destinata a una vita marginale, mentre lei desidera trovare lavoro.
Riesce a strappare al padre il permesso d’impiegarsi come bibliotecaria in via Panisperna, tempio della scienza italiana, dove ha la possibilità di conoscere i grandi scienziati dell’epoca, come: Fermi, Majorana, Amaldi, Corbino, Segrè, Pontecorvo, e respira finalmente cultura mista a libertà, nonostante il regime. Così si ritrova a stringere amicizia con Ettore e ne condivide con lui la passione comune per la letteratura.
E grazie ad Ettore conosce Alberto, personaggio d’invenzione, del quale si innamora e con il quale inizia una grande storia d’amore. Poi Ettore scompare, scoppia la guerra e la vita cambia per tutti. Ida e Alberto non si rivedono più, Ida lascia il suo lavoro e si sposa con un bravo primario, conducendo una vita serena ma infelice. Ormai sono gli anni Cinquanta, ma Ida a causa di una situazione che finisce per minare il suo matrimonio, ritorna spesso con la memoria a quegli anni Trenta, difficili, ma nonostante tutto, pieni di sogni e di speranze. Perciò inizia un vero e proprio viaggio sia intimo, alla ricerca di sé stessa, sia geografico, cercando Ettore, ma in realtà cercando Alberto e la sé stessa di allora.
La presentazione del libro curata dalla docente responsabile del dipartimento di Lettere, la professoressa Gabriella Gullotta, è stata impreziosita, dal reading di alcuni passi del romanzo a cura degli studenti e delle studentesse, che ne hanno animato il dibattito, rivolgendo all’ autrice tantissime domande. Gli interventi ed i commenti hanno rivelato come il romanzo abbia appassionato i giovani lettori, fin dalla prime pagine del libro. Mediante le domande poste dai ragazzi alla scrittrice l’accento è stato posto anzitutto sulla storia dell’emancipazione della donna, sulle difficoltà di quest’ultima ad autodeterminarsi e sulla necessita di difendere i diritti conquistati e di continuare a battersi affinché davvero tutte le donne ne godano.
Inoltre molto si è detto su Ettore Maiorana, sulla sua figura così originale e spesso dimenticata e su come sia importante ricordarlo per quello che era e non per la sua scomparsa. L’autrice ha infatti ribadito, in conclusione del suo intervento, l’importanza della lettura come moltiplicatore formidabile di mondi e di prospettive, sottolineando come la presenza di lettori garantisce la ricchezza e il progresso di un intero paese.
L’incontro ha avuto una funzione non solo culturale ma anche catartica molto importante, perché gli studenti hanno ricordato un giovane studente del liceo “Leonardo”, scomparso prematuramente, da sempre innamorato della lettura.