Devi aprire o chiudere un’attività economica? Presentare un’istanza per occupazione di suolo pubblico? Effettuare un intervento edilizio? Per tutto questo e altre attività simili nei Comuni vi è un servizio dedicato, denominato Sportello unico attività produttive (Suap), e di norma questo servizio, per agevolare l’utenza, si serve di una piattaforma sul web per svolgere tutte le pratiche on line.
Dicesi “semplificazione”, quindi, si potrebbe dire con sarcasmo, che a Giarre non poteva funzionare. E, infatti, dopo anni durante i quali è stato attivo il programma Urbix, molto diffuso tra gli enti locali, da qualche tempo il servizio non è più fruibile, per la disperazione di professionisti che lavorano con questo tipo di pratiche.
La causa di questo mancato funzionamento dipenderebbe e dal mancato pagamento per diversi mesi del canone di abbonamento e dall’intenzione dell’Amministrazione comunale di cambiare il software sinora utilizzato e conosciuto bene da chi ci lavora con un altro.
Per questo non sarebbero state rinnovate le licenze senza che però sia a regime il nuovo programma e senza un’adeguata gestione della transizione da un sistema all’altro in modo da permettere ai professionisti di avere il tempo di adeguarsi al nuovo programma senza per questo dover far patire ritardi nella presentazione di istanze, ottenimento di autorizzazioni e quant’altro e soprattutto, senza perdere la mole di pratiche archiviate sul gestionale ed espletate o in corso sino ad ora.
Il Comune di Giarre dovrebbe risparmiare nel passaggio al nuovo sistema a carico però degli utenti, specie professionisti, che dovranno prima possibile adeguarsi. In pratica si dovranno arrangiare a loro spese e dei loro clienti che potrebbero pure vedersi elevare delle multe a causa dei ritardi nell’ottenimento dei permessi e della difficoltà nel dover rispettare tempi e scadenze. Invece di semplificare il Comune di Giarre al momento va a complicare le procedure al settore delle attività produttive che deve, invece, trainare l’economia.
Ma non basta. Come riferiscono, infatti, alcuni professionisti, al momento il sistema è del tutto inibito a chi vi ha lavorato e non è più possibile neanche recuperare la documentazione in digitale inviata prima dell'”interruzione” di Urbix.
Quindi non solo al momento non è attivo alcun programma e per le varie pratiche bisogna operare tramite PEC, non si riesce ad avere notizie delle proprie pratiche, per il futuro i professionisti dovranno imparare ad usare un nuovo software poco utilizzato negli enti locali, non è nemmeno possibile recuperare la documentazione riguardante pratiche avviate quando Urbix era ancora attivo.
Sulla questione un paio di mesi fa il consigliere comunale Antonio Camarda aveva presentato un’interrogazione in Consiglio. Adesso la situazione si è aggravata. “Da quasi due settimane – riferisce Camarda – risulta disattivata la piattaforma Urbix, tramite la quale da diversi anni si presentano le pratiche inerenti sia le Attività Produttive che l’Edilizia, con la creazione di situazioni sempre più critiche. Basti pensare a chi deve avviare un’attività commerciale o realizzare un intervento edilizio, magari correlato ad un mutuo. Al fine di una rapida risoluzione, la prossima settimana sarà chiesto al Sindaco (in assenza di deleghe assessoriali assegnate) la convocazione di un tavolo tecnico urgente per avere rassicurazioni sulla riattivazione immediata della piattaforma Urbix. Sembrerebbe infatti che si sia pensato a un cambio di piattaforma senza una valutazione preventiva dell’ufficio tecnico e SUAP e comunque senza organizzare un adeguato periodo di informazione e transizione, creando un disservizio significativo”.
E’ consapevole delle enormi difficoltà che stanno incontrando tutti gli uffici Suap l’assessore Claudio Raciti. “La mancanza di deleghe – dice – impone che solo il sindaco deve decidere se vuole seguire nuovo sistema. Non abbiamo sinora avuto modo di riunirci in giunta, manca un assessore delegato che possa prendere impegni. Sarà nostra cura, con la nuova composizione di giunta, a prescindere dalle deleghe, riunirci al più presto e prendere una decisione per soddisfare gli utenti”.
All’assessore risulta che il cambio di sistema non sia stata una scelta dell’ufficio urbanistica, né degli altri uffici coinvolti con il Suap. Il nuovo sistema dovrebbe costare meno o addirittura essere gratis, ma per solo due anni. Di contro dovranno imparare a saperlo usare dipendenti e utenti.
L’assessore Raciti concorda sul fatto che un cambio del software doveva essere preparato in anticipo, prima della scadenza della licenza di Urbix, innanzitutto formando per tempo i dipendenti comunali che lavorano in questo settore. Insomma, al solito si pecca di sciatteria sulle spalle degli utenti.
Nell’attesa che la situazione si sblocchi, per concessioni edilizie, aperture di nuovi locali e per tutto quello che passa dal Suap al momento a Giarre bisogna patire lungaggini burocratiche che non esistono più negli altri Comuni.