Cronoscalata Giarre Montesalice Milo, per il secondo anno consecutivo vince Franco Caruso. Etna e pioggia guastano la festa

È Franco Caruso (foto di copertina)ad aggiudicarsi per il secondo anno consecutivo la Cronoscalata Giarre Montesalice Milo – Memorial Isidoro Di Grazia, organizzata dall’Automobile Club Acireale, in sinergia con l’A.s.d. Scuderia Giarre Corse e con il patrocinio della Città Metropolitana di Catania, dei Comuni di Giarre, Milo e Santa Venerina e della Pro Loco di Milo.

La corsa, caratterizzata ancora una volta dalla caduta di sabbia vulcanica, che già lo scorso luglio aveva causato il forzato rinvio, e poi dalle forti piogge, è stata aggiudicata al termine di gara 1. Mentre gli occhi erano puntati al cielo per scongiurare la possibile pioggia, un nuovo evento parossistico ha infatti interessato l’area pedemontana. Il fenomeno, però, fortunatamente, ha preso il via pochi minuti dopo la chiusura della prima manche, consentendo così di validare la gara. Come se non bastasse, le successive forti piogge hanno poi reso impossibile il proseguo della corsa.

La commissione sportiva, riunitasi poco dopo la conclusione della prima manche, ha infatti stabilito l’aggiudicazione dei titoli dopo l’unica sessione di gara, in assenza delle condizioni minime di sicurezza e di visibilità.

Samuele Cassibba

Tornando alla gara, il pilota comisano, al volante della sua Nova Np01-2, ha tagliato il traguardo in 3’26.14, precedendo di 7’37 il ragusano Samuele Cassibba che, in forza alla Scuderia Ateneo e al volante della propria Nova Proto Rg, ha chiuso con il tempo di 3’33.51. Terzo posto per il giarrese Michele Puglisi, per la prima volta a bordo di un’Osella Pa 2000, che ha concluso la manche in 3’37.27. La prima manche, quindi, non ha affatto disatteso i pronostici della vigilia. Ottimo quarto posto per Emanuele Schillaci, che la scorsa settimana ha sfiorato il gradino più alto del podio al Campionato Italiano Assoluto Slalom. In quinta e sesta posizione buone prestazioni, rispettivamente, per il rientrante Agostino Bonforte e per Giovanni Cassibba, veterano delle cronoscalate. In settima e ottava posizione si piazzano Antonino Salamone e Giovanni Carfì. Chiudono la top ten Salvatore Reina e Ninì Rotolo.

Colpo di scena, invece, nel Campionato Italiano Bicilindriche, vinto da Riccardo Viaggio (Puntese Corse), a bordo della propria Fiat 126, con il tempo di 4’38.09. Seconda e terza posizione, rispettivamente, per Paolo Noto (Catania Corse) e Domenico Manuli (Puntese Corse), entrambi a bordo di Fiat 500, il primo con il tempo di 4’41.27 e il secondo con 4’44.62. Francesco Fichera (Giarre Corse), che ieri alle prove aveva fatto segnare i primi due migliori riferimenti cronometrici, ha perso il controllo della propria Fiat 126 nell’ultimo tornante, tagliando il traguardo al quinto posto.

Michele Puglisi

Tra le Auto Storiche, infine, vince il blasonato pilota palermitano Salvatore Riolo (Aspas), a bordo della propria Prc, aggiudicandosi il primo assoluto tra le vetture storiche. Seconda e terza posizione per Luigi Cosentino (Catania Corse), con una Fiat X1/9, e Olindo Cassibba (Catania Corse), con una Fiat Ritmo 130 TC.

“La competizione si è chiusa di fatto con la convalida delle classifiche di gara 1 – spiega Giuseppe Trovato – vicepresidente dell’Automobile Club Acireale -. La caduta di sabbia vulcanica, iniziata alle ore 10.50, ci ha consentito perlomeno di chiudere la prima sessione di gara. Le piogge e la nebbia hanno poi aggravato la situazione, rendendo impossibili le condizioni minime di visibilità e sicurezza. La commissione sportiva, riunitasi con i sindaci e le forze dell’ordine, ha deciso quindi di assegnare tutti i punteggi perché sono stati validati i tempi di gara 1”.

Testati per la prima volta in una gara ufficiale nuovi presìdi di sicurezza passiva. “Abbiamo testato la validità dei nuovi presìdi – prosegue ancora Trovato – Si tratta di cubi costituiti da pile di gomma in sostituzione delle rotoballe di paglia. Hanno funzionato molto bene. Le macchine sono state mantenute in carreggiata e non hanno toccato il muretto. Questo significa – conclude – che ci consentiranno l’omologazione e che da oggi potremo sostituire le rotoballe di fieno”.