Alluvione: serve studio del territorio che coinvolga i Comuni interessati per individuare interventi per mitigare danni causati da eventi meteo estremi

Sono iniziati i lavori, disposti dal Comune, di “rattoppo” delle strade. Questi interventi, come spiega l’assessore ai lavori pubblici Claudio Raciti, interessano tutto il territorio comunale. “Stiamo effettuando questi lavori,ì per evitare danni a persone e li stiamo eseguendo con fondi comunali – dice l’assessore – seguirà una richiesta di ristoro alla Protezione civile”. Tra le strade comunali, alcune presentano notevoli criticità ad esempio la via Foscolo il cui manto dovrà essere rifatto.

Ma oltre a riparare i danni occorre guardare oltre, prevenire o attenuare almeno in parte le conseguenze di altre possibili alluvioni che potrebbero verificarsi in questa zona, particolarmente esposta per la sua conformazione idrogeologica. Serve uno studio dell’intero territorio per individuare gli interventi fattibili.

Rispetto all’alluvione del 1995, sulla nazionale, in occasione dell’alluvione dello scorso 13 novembre il livello dell’acqua era più basso, ma sono emerse nuove criticità a Santa Maria la Strada e ad Altarello.

“Per ora siamo ancora in fase di emergenza – dice Raciti – bisogna pensare a sistemare le strade dalle buche; dovranno seguire poi interventi di ripristino più sostanziosi. Dopodiché si andrà a fare un studio attento per attenuare effetti di eventi meteo eccezionali”.

L’assessore conviene sul fatto che sia una priorità effettuare uno studio idrografico del territorio comunale per attenuare al minimo danni altri da alluvioni simili. Se nei Comuni mancano le professionalità adatte ci si potrebbe rivolgere a professionisti esperti. Inoltre, questa analisi va condotta a livello intercomunale.

Ad esempio, “A Riposto – dice Raciti – l’acqua deve arrivare sottotraccia e direttamente a mare, non in superficie, altrimenti sposteremmo l’acqua da noi a loro: il territorio va studiato per intero”. Ma anche a nord, vanno studiate le connessioni con il territorio di Mascali. “I torrenti intrecciano più Comuni – aggiunge Raciti -. Auspico che insieme si tenga un tavolo tecnico tra i Comuni di questa area più danneggiata, la Protezione civile e la Città metropolitana per trovare soluzioni finalizzate a mitigare eventuale futuri eventi”. Giarre in tal senso potrebbe farsi promotore di un simile tavolo.

“Ne parleremo in giunta – dice Raciti- prima ci faremo relazionare sui danni, poi si parlerà di progettazione e dell’idea di proporci come comune capofila per promuovere un incontro con gli altri comuni e la Protezione civile. Indispensabile anche il coinvolgimento della Regione, essendo lavori che interessano un territorio ampio potrebbero essere finanziati dalla Regione”.

Maria Gabriella Leonardi