Nel salone degli specchi del Municipio di Giarre si è tenuta la presentazione del volume “San Vito Martire Un viaggio tra storia, leggenda e tradizione” di Gianvito De Salvo, Carthago edizioni.
Una presentazione che ha coinvolto il sindaco Leo Cantarella, la dott.ssa Maria Grazia Sapienza Pesce, l’arciprete parroco di Macchia don Alfio Previtera, il prof. Carlo Turchetti del Club Unesco Taormina Valle dell’Alcantara e D’Agrò, la dott.ssa Vera Pulvirenti, presidente del club Unesco Giarre Riposto e i responsabili della Carthago edizioni Margherita Guglielmino e Giuseppe Pennisi.
“La figura di San Vito – spiega l’autore – mi ha sempre affascinato per il suo coraggio e la sua dedizione alla fede, nonostante le avversità. San Vito Martire è il santo protettore di Macchia di Giarre, mio paese natio e da qui, come un “suo fan”, ho avuto quel desiderio di arricchire la mia sete di conoscenza su di lui. Crescendo, ho sentito raccontare molte storie su di lui, e la sua devozione mi ha sempre colpito profondamente. Tuttavia, sono stati diversi viaggi a Mazara del Vallo, dove ho visitato la chiesa dedicata a San Vito, che ha davvero acceso in me il desiderio di approfondire la sua storia”.
Per raccontare la storia di San Vito l’autore si è basato su diverse fonti, sia storiche che agiografiche: Acta Sanctorum, l’agiografia Passio Sancti Viti, Leggendari Medievali e Fonti Liturgiche.
“San Vito – spiega De Salvo – è una figura affascinante e durante la mia ricerca ho scoperto diversi aspetti meno conosciuti o sorprendenti della sua vita che mi hanno colpito profondamente. Si racconta che sin da bambino San Vito mostrasse segni di santità. Ad esempio, si dice che guarì diverse persone da malattie incurabili già in tenera età. Una leggenda narra che, durante la sua prigionia, fu nutrito e protetto da due leoni inviati da Dio. Questo episodio sottolinea la percezione di Vito come un santo protettore. Uno degli episodi più sorprendenti riguarda la guarigione miracolosa del figlio dell’Imperatore Diocleziano, che soffriva di una grave malattia. Nonostante la guarigione, l’imperatore continuò a perseguitare Vito, dimostrando la sua incredulità. Un altro aneddoto affascinante riguarda il miracolo della fonte. Durante la fuga dalle persecuzioni, San Vito e i suoi compagni trovarono acqua in modo miracoloso in una zona desertica, permettendo loro di sopravvivere. Questi episodi non solo mettono in luce la straordinarietà della figura di San Vito, ma anche il profondo impatto che la sua vita e i suoi miracoli hanno avuto sulla devozione popolare”.