Sgominata “banda dell’escavatore”: 5 arresti. Diversi i colpi ai danni di bancomat nel catanese

La Polizia di Siracusa ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari di Siracusa nei confronti di 5 persone, di Lentini e Francofonte, ritenute facenti parte “banda dell’escavatore”. Sono accusati di rapina a mano armata e plurimi episodi di furti commessi con la tecnica delle “spaccate” ai danni di attività commerciali, gioiellerie, istituti di credito e di uffici postali.

Le indagini hanno consentito di individuare nelle campagne di contrada “Cannellazza”, in territorio di Carlentini, la base operativa della banda: qui venivano pianificate le attività criminali e nascosti i mezzi impiegati per le loro azioni. La scelta di questi rifugi operativi non era casuale, infatti questo gli garantiva agevoli collegamenti con il territorio del calatino e della provincia nord di Siracusa. Le strade interne di contrada Cannellazza permettevano una fuga più semplice per scampare ai controlli delle forze dell’ordine, che nelle ultime settimane avevano messo sotto stretta osservazione gli indagati.

L’utilizzo dell’elicottero del Reparto Volo di Palermo ed una serie di appostamenti nelle campagne di contrada Cannellazza hanno consentito di rinvenire, in più circostanze, escavatori e camion rubati ad aziende locali, nonché parte del bottino asportato a Vizzini in occasione del furto in danno di alcuni istituti bancari.

Prima della realizzazione di ogni colpo, i membri dell’organizzazione eseguivano dei sopralluoghi e tra i vari membri del commando vi erano abili conduttori di escavatori, capaci di portare a termine l’azione in pochi minuti e prima che le forze dell’ordine potessero giungere in tempo utile per riuscire ad intercettarli.

È stato accertato, inoltre, che i componenti della banda avevano nella loro disponibilità armi e materiale esplodente, quest’ultimo impiegato per lo sfondamento degli ATM sottratti durante i colpi agli istituti bancari.

Gli indagati, infatti, una volta asportati, riuscivano a far esplodere i bancomat attraverso la tecnica della “marmotta”, un ordigno esplosivo che, una volta innescato, determinava la detonazione della cassa che permetteva agli autori del furto di impossessarsi del denaro.

Nella ricostruzione dei colpi contestati alla banda ci sono diversi episodi. Il primo è risalente al 27 luglio scorso quando la banda ha tentato un furto con spaccata ad una gioielleria di Lentini e, due giorni dopo, ci ha provato all’ufficio postale di Pedagaggi.

L’8 agosto scorso avrebbero perpetrato una rapina a mano armata in un cantiere di Melilli e, nell’occasione, sarebbero riusciti a rubare dei mezzi pesanti che poi utilizzati per i successivi colpi con spaccata.

Il 28 agosto è stato perpetrato un furto con spaccata ai danni di un distributore di benzina di Carlentini che avrebbe fruttato ai criminali 2750 euro. Il 16 settembre, la banda avrebbe consumato un furto presso un supermercato di Francofonte e il 19 ottobre un altro furto con spaccata in due istituti di credito di Vizzini. Infine, il furto con spaccata ai danni di un istituto bancario di Scordia, dove sono stati asportati 178.000 euro.