Crudeltà sugli animali: gatto seviziato e ucciso a Santa Venerina. La denuncia

Un gesto di inaudita crudeltà è stato compiuto contro un gatto a Santa Venerina. Il povero animale è stato addirittura seviziato e bruciato. La signora che si occupa di lui lo descrive come uno dei gatti più mansueti tra quelli che segue e ha sporto denuncia ai carabinieri.

Ai militari dell’Arma la signora ha dichiarato di essere tutrice di una numerosa colonia di gatti (circa 100), registrati regolarmente presso l’Asp veterinaria di Catania,microchippati nonché sterilizzati.

Lo scorso 24 novembre la signora ha trovato uno dei suoi gatti morto e posizionato poco più avanti della sua abitazione. La signora si è, quindi, recata nell’Asp di Catania per esibire la foto del gattino morto e avere un parere sul tipo di morte che potrebbe essere stata inferta all’animale. Secondo i medici veterinari dell’Asp l’uccisione dell’animale poteva essere stata eseguita solo da esseri umani e non da altri gatti: il felino era stato seviziato.

La signora ci spiega che i gatti di cui si occupa sono animali che non possono più tornare in strada, in quanto ciechi, disabili o anziani.
E’ comprensibile che una colonia così numerosa potrebbe dare fastidio a chi vive nelle vicinanze.

In ogni caso l’uccisione degli animali non è accettabile ed è un reato: l’art. 544 bis del codice penale sancisce, infatti, che “Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da quattro mesi a due anni”.