Riposto: il gruppo consiliare "Una storia possibile" rivendica la propria autonomia -
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Riposto: il gruppo consiliare “Una storia possibile” rivendica la propria autonomia

Riposto: il gruppo consiliare “Una storia possibile” rivendica la propria autonomia

Nessun salto della quaglia, nessun cambio di casacca, gli atti votati insieme alla maggioranza in Consiglio sono frutto del dialogo e di proposte che sono state accolte. Ezio Raciti, capogruppo consigliare di “Una storia possibile”, ferma sul nascere le ipotesi che sono nate a seguito di alcune deliberazioni di Consiglio comunale passate anche grazie al voto del suo gruppo consiliare di minoranza. E lo stesso Raciti sottolinea che il suo è un gruppo di minoranza, non di opposizione.

“Non facciamo e non faremo opposizione per pura contrapposizione con chi governa questa città – dice -. Se lo facessimo la nostra azione non sarebbe più rispondente al principio sopra citato ma a logiche di bottega che non ci appartengono. L’opposizione deve essere sempre dialogica, costruttiva, attenta e rigorosa. Continueremo a studiare gli atti amministrativi, a proporre soluzioni ed azioni finalizzate esclusivamente al benessere comune, senza strumentalizzazioni di qualsivoglia sorta e nell’esclusivo interesse dei cittadini”.

Ezio Raciti, insieme alla consigliera Maria Puglionisi, definisce il gruppo Una storia possibile un polo autonomo in seno al Consiglio comunale. Durante la seduta del 6 dicembre scorso, Raciti ha dichiarato che il suo gruppo non avrebbe potuto votare contro in quanto erano state accolte le proposte che aveva presentato, per esempio a proposito degli emendamenti al Regolamento della Refezione Scolastica e al Regolamento per la gestione e l’uso degli immobili comunali e anche del Piano delle alienazioni e valorizzazioni.

È chiaro che in un Consiglio comunale di 16 consiglieri il voto di due consiglieri può essere determinante in particolari occasioni e per questo è stato insinuato un passaggio in maggioranza di Una storia possibile. Ma Raciti ha ben chiaro che la sua parte politica è quella uscita perdente alle ultime elezioni. Ciò non toglie che il suo gruppo possa formulare delle proposte.

“Ogni decisione – dice – viene assunta con un continuo richiamo alla base e al gruppo dirigente di riferimento. Dobbiamo porci con lealtà di fronte ai cittadini e se un atto non ci piace ci è sempre data l’opportunità del confronto. Il dialogo è ottimo e l’Amministrazione accetta le nostre proposte, non abbiamo bisogno di “posizioni” ma solo di essere ascoltati. Facciamo parte del Consiglio comunale e lì lavoreremo anche in seno alle commissioni consiliari: siamo aperti al dialogo con tutti e ci confrontiamo su proposte e idee”.

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