I militari della Stazione di Piedimonte Etneo e i colleghi specializzati del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Catania, hanno ispezionato una macelleria-panificio del paese, riscontrando che, oltre a carne e pane, vendeva prodotti dolciari privi di tracciabilità.
La titolare, una 63enne del posto, risultata in regola per quanto riguarda il rispetto delle norme igienico sanitarie, aveva però deciso di proporre alla sua clientela anche prodotti da forno tipici del periodo, sottovalutando le conseguenze di tale gesto.
Ogni alimento destinato alla vendita, infatti, deve essere munito di tracciabilità, ovvero la possibilità di monitorare ogni passaggio che caratterizza il ciclo di vita di quell’alimento, dalle materie prime al consumatore finale, in modo da garantire la sicurezza dei prodotti.
La tracciabilità, inoltre, consente alle aziende di gestire i rischi di contaminazione e assicurare una risposta tempestiva in caso di necessità di ritiro dei prodotti non conformi. Gli operatori del settore alimentare, dunque, devono adottare procedure specifiche per garantire la tracciabilità dei prodotti che mettono in vendita, come disposto dalla legislazione alimentare europea entrata in vigore nel 2006.
In virtù della mancanza di tracciabilità, tutti i prodotti dolciari, circa 15 kg, sono stati sequestrati e alla titolare è stata comminata una sanzione amministrativa.