Una commozione avvolgente. La comunità giarrese si è stretta accanto agli amici ed ai familiari di Mario Spina, per tutti Giovanni, il 46enne vittima il 14 dicembre scorso di un incidente stradale e deceduto, in seguito alle gravi ferite riportate, il 24 dicembre.
Gremita la chiesa Gesù Lavoratore nel giorno dei funerali, ieri pomeriggio, officiati dal parroco padre Antonio Pennisi che nell’omelia ha ricordato la triste vicenda di Mario esortando i presenti a non dimenticare che “l’uomo non è solo materia e corpo, che la sua vita non è solo quella biologica ma che l’uomo ha un’altra vita, quella dello spirito, che fa ragionare e amare”.
“Gesù ci chiede di cercarlo, di stare con lui e sperare con lui – ha detto padre Pennisi –. Chi mangia il suo Corpo e beve del suo Sangue saprà dare speranza agli altri anche su questa terra, nell’attesa dell’eternità. Cosa dobbiamo fare della nostra vita? – ha chiesto ancora padre Pennisi ai presenti -. Dobbiamo fare qualcosa di bello per la collettività, unendo la nostra vita al Signore”.
Toccanti alcune testimonianze. Una lettera, letta dal pulpito, e scritta dal padrino Diego, ha commosso i presenti. “Resterai per me il figlio maschio che non ho mai avuto, un amico fedele e leale – scrive il padrino Diego –. Non dovevi andare via, dovevi mantenere la promessa di aspettarmi. Ho sperato che tutto questo fosse uno scherzo e invece non è così. Grazie per tutto l’amore che ci hai dato” .
Al termine del rito funebre, il feretro di Mario è stato accompagnato sul sagrato della chiesa, accolto da un lungo applauso, dal lancio di palloncini bianchi e uno rosso a forma di cuore, dallo scoppio di mortaretti e dal suono della banda.