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Riposto, in Consiglio comunale tiene banco la revoca di Valerio Cucè

Riposto, in Consiglio comunale tiene banco la revoca di Valerio Cucè

Era affollata l’aula consiliare di Riposto per la seduta del civico consesso per il dibattito sulla revoca della delega all’ex assessore Valerio Cucè, una seduta dal sapore di resa dei conti.

In apertura, il consigliere Franco Camarda si è dichiarato indipendente, non sentendosi più in sintonia con il suo gruppo di appartenenza, Prima Riposto, ma dichiarando di continuare a sostenere l’amministrazione comunale.

Il sindaco Davide Vasta, nella sua relazione, ha riferito che la sua scelta non è stata “di pancia” ma ponderata. “In campagna elettorale ho detto che gli assessori sarebbero durati 5 anni, ma se avessero lavorato”, ha ricordato. Vasta ha denunciato l’atteggiamento conflittuale e le assenze dell’ex assessore in momenti cruciali, come gli incontri con le attività produttive, le fasi di stesura del regolamento della ztl o la manutenzione delle scuole. Il sindaco ha, inoltre, dichiarato che Cucè durante la campagna elettorale per le Europee è stato del tutto assente.

Di seguito, dall’opposizione Claudia D’Aita ha espresso disappunto per una seduta incentrata sulla revoca delle deleghe all’ex assessore Cucè, svoltasi in assenza dell’interessato, non invitato e quindi senza diritto di replica.

La consigliera Sara Siliato ha contestato il sindaco che in un video aveva affermato che l’elezione della consigliera sarebbe stata determinata dal gruppo politico dello stesso sindaco, e ha ribadito che Forza Italia (con cui Vasta ha detto che dialogherebbe) nel territorio è rappresentato dai consiglieri del gruppo.

“Quello che doveva essere un progetto civico innovativo e inclusivo (che mi ha spinto a candidarmi) si è trasformato in un’esperienza di partito chiusa e monotematica”, ha detto Siliato, denunciando la mancanza di dialogo in seno alla maggioranza. Vasta ha ribadito di non avere avuto accordi pre elettorali con nessuno di Forza Italia e ha ribadito che la candidatura della consigliera è nata in seno al suo gruppo politico di sostegno.

Sono poi intervenuti i gruppi a favore dell’amministrazione Vasta. Lucilla Auditore di Rilanciamo Riposto ha affermato che ogni consigliere è stato valorizzato e l’amministrazione si è distinta per laboriosità e ha elencato alcuni obiettivi raggiunti. “Nel pieno rispetto delle posizioni assunte da tutti – ha detto – chiediamo coerenza: abbandonati i banchi della maggioranza, chiediamo di valutare il mantenimento delle posizioni assunte in Consiglio e che ora risultano inopportune”.

Orazio Virgitto di Fratelli d’Italia ha invitato a risanare una frattura politica che non serve alla città, per mantenere compattezza. Piero Redi di Prima Riposto ha espresso solidarietà al sindaco che “ha rifiutato ogni mercificazione della politica e ogni sua strumentalizzazione”.

Ezio Raciti di una Storia possibile si è detto dispiaciuto per Cucè ma soddisfatto perchè tutti durante la seduta avevano parlato. Ha poi evidenziato come una forza politica sia passata all’opposizione non perchè sia cambiato il programma politico ma perchè era stato tolto un assessore in quota Forza Italia. “E’ equilibrismo politico e le cose in Italia vanno male per questo”. Secondo Raciti, far perdere la maggioranza a un’amministrazione serve a “disamministrare”, a non fare approvare gli atti, mentre invece occorre valutare gli atti, parlare di idee, di porto turistico, Contrada Gancia, sicurezza… E ha invitato a desistere da questo atteggiamento e a collaborare.

Salvo Leotta ha precisato che il gruppo a cui ha dato vita non è nato per blindare Cucè ma ha voluto difendere chi è stato eletto dal popolo.

La seduta si è conclusa con la dichiarazione di Claudia D’Aita che, rispondendo a Raciti, ha ribadito che i consiglieri non hanno vincolo di mandato, nè può funzionare il do ut des. E rivolgendosi al sindaco ha detto che si sarebbe aspettata di sentire delle rassicurazioni da parte del sindaco che invece non ha sentito

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