Randazzo onora i Caduti di Nassiriya: due giornate di commemorazione e legalità
Due intense giornate hanno visto Randazzo protagonista di eventi dedicati al ricordo dei caduti di Nassiriya, con la scopertura di una stele commemorativa, e alla celebrazione della legalità, intrecciando coraggio, memoria storica, impegno civile e musica.
Ieri, giovedì 23 gennaio, si è svolta una solenne cerimonia organizzata dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Catania unitamente alla Commissione straordinaria per la gestione del Comune. Vi hanno preso parte le massime autorità militari e civili provinciali, i sindaci del comprensorio, la Fanfara del XII Reggimento Carabinieri “Sicilia” di Palermo e una rappresentanza degli istituti scolastici “E. Medi” ed “E. De Amicis-Don Milani” con i rispettivi dirigenti scolastici, oltre a numerosi cittadini. Tra i presenti, la signora Bernardina Leone, madre dell’Appuntato Horacio Majorana, Medaglia d’Oro per le Vittime del Terrorismo, il Brigadiere in congedo Riccardo Alessandro Nibali, superstite dell’attentato di Nassiriya e insignito della stessa onorificenza, nonché rappresentanti dell’Associazione Nazionale Carabinieri, il presidente nazionale ass. “antiracket” e delle associazioni locali.
Il momento culminante della giornata è stata la scopertura di una stele in memoria delle vittime dell’attentato del 12 novembre 2003 a Nassiriya. Realizzata da artigiani locali, la stele in pietra basaltica decorata in ferro battuto porta incisi i nomi dei caduti e sorge nell’aiuola del piazzale antistante la Caserma della Compagnia Carabinieri di Randazzo, intitolato per l’occasione “Largo Caduti di Nassiriya”. La caserma stessa, invece, è dedicata a Francesco Paolo Fioretto, carabiniere randazzese caduto in guerra e insignito della Medaglia d’Argento alla memoria.
Dopo la benedizione della stele da parte di Don Rosario Scibilia, Cappellano Militare, il Colonnello Salvatore Altavilla, Comandante Provinciale dei Carabinieri di Catania, ha ricordato con commozione i 19 italiani caduti a Nassiriya, tra cui 12 Carabinieri, sottolineando il significato profondo del monumento: non solo un omaggio alle vittime, ma anche un monito per le nuove generazioni affinché vedano nei Carabinieri un punto di riferimento per giustizia e sicurezza.
L’evento ha consolidato ulteriormente il profondo legame tra l’Arma dei Carabinieri e la comunità di Randazzo. Il Prefetto di Catania Dott.ssa Maria Carmela Librizzi e la Dott.ssa Alfonsa Caliò, in rappresentanza della Commissione Straordinaria per la gestione del Comune, hanno espresso parole di gratitudine per l’impegno costante dei Carabinieri nel garantire la legalità e la sicurezza del territorio.
Un momento particolarmente toccante è stato il riconoscimento al Brigadiere Nibali, che ha donato la stele, testimoniando l’importanza della memoria collettiva.
La sera precedente, mercoledì 22 gennaio, il Centro Polifunzionale “Ex Cinema Moderno” ha ospitato, invece, un concerto della Fanfara del XII Reggimento Carabinieri “Sicilia”, il primo a Randazzo a memoria d’uomo, che ha proposto un repertorio molto apprezzato, spaziando dalle più belle ouverture e arie di Verdi alla musica di Gershwin e Dalla. L’evento, al quale hanno partecipato autorità civili e militari, insieme a numerosi cittadini, è stato un’occasione per celebrare l’impegno dei militari italiani.
La Commissione Straordinaria per la gestione del Comune di Randazzo, rappresentata dalla Dott.ssa Isabella Giusto, ha sottolineato l’importanza di ricordare i militari italiani impegnati tanto in patria quanto all’estero. La serata è stata anche un’occasione per ringraziare la Compagnia Carabinieri di Randazzo per il costante lavoro a sostegno della legalità, essenziale per il processo di risanamento avviato nel territorio.
In entrambe le manifestazioni, Rita Spartà ha rappresentato la sua famiglia, vittima di mafia, aggiungendo ulteriore significato al messaggio di unità e di riconoscenza. Le due giornate si sono concluse ribadendo l’importanza di perseguire l’interesse pubblico e di combattere l’illegalità e il malaffare. L’evento ha saputo unire memoria e bellezza, riaffermando valori fondamentali per il presente e il futuro della comunità e del territorio.