La Casa della Speranza “Viviana Lisi” è nata il 25 gennaio 2009, dal gesto di amore e di generosità di Viviana Lisi, che prima della conclusione della sua giovane vita terrena, ha destinato i suoi risparmi alla realizzazione di un’opera in favore degli ultimi, rivolgendo la giusta attenzione ad ogni persona che vive una situazione di povertà o emarginazione, essa al suo interno  accoglie i disagiati, i poveri e gli emarginati, per ridare loro la speranza di un futuro dignitoso, accogliendoli all’ interno con il calore e l’affetto di una vera famiglia.

La struttura è gestita dall’associazione “Amici della casa della speranza” odv che si ispira ai principi della carità cristiana, del rispetto della dignità della persona, della sua promozione umana sociale e spirituale.

Le celebrazioni del 16° anniversario della Casa della Speranza sono iniziate lo scorso 20 gennaio una santa messa nella Chiesa di san Camillo di Acireale, per ricordare il 18° anniversario della nascita in cielo della benefattrice Viviana Lisi. Un momento altamente toccante per l’intera comunità è stato l’incontro di catechesi “Cuore a cuore” con san Camillo, tenuto da fratel Carlo Mangione, alla presenza della reliquia ovvero il cuore di san Camillo De Lillis. Quel cuore che det­te impulso all’energia di un corpo instancabile e fisicamente grande, cuore «di tanta grandezza esso stesso che fece restare ammirati quanti lo videro», e che per sessantaquattro anni spinse in quel corpo sangue e passione nel soccorrere i malati. Il cuore di san Camillo, accolto dalla comunità per la venerazione, è contenuto in una teca di cristallo di Murano che avvolge il cuore e ne assume il disegno e la forma. La teca di cristallo è di 11 cm d’altezza, 10 di larghezza e 7 cm di profondità. Il reliquiario che accoglie la teca è disegnato come un antico sacello di epoca classica. Quattro colonne doriche formano la base della cupola alla cui sommità si erge la croce, simbolo importante dell’Ordine dei Camilliani. All’interno del sacello, due angeli elegantemente e soavemente sostengono la teca e la offrono alla vista del pellegrino e del fedele. Il sacello è 70 cm in altezza, 38 cm in larghezza e 34 cm in profondità.

“Avere la reliquia del cuore di san Camillo – ha spiegato fratel Carlo Mangione, superiore per la provincia siculo napoletana dell’ordine dei ministri degli infermi camilliani – è un messaggio d’amore. Il cuore di san Camillo – ha aggiunto – diventa uno sprone per tutti noi. Anche Viviana – ha aggiunto – ha vissuto questa spiritualità di san Camillo come volontaria appartenete alla famiglia camilliana laica. Quindi possiamo dire che c’è l’incontro del cuore di san Camillo con il cuore di Viviana e con il cuore di tutti noi, per essere e fare della nostra vita un dono d’amore”.

Le celebrazioni si sono poi concluse, lo scorso 26 gennaio, con una santa messa, officiata da padre Saverio Mingoia, presso la chiesa dei santi Apostoli di Riposto, alla presenza dei volontari, degli operatori della Casa della Speranza e dai novizi dei gruppi scout Agesci della zona Galatea, cui è seguito, presso la Casa della Speranza “Viviana Lisi”,  un pranzo solidale di autofinanziamento, ad offerta libera, a sostegno delle attività della struttura, dal titolo  “PranziAmo insieme”, alla scoperta della convivialità perduta, tutti, volontari, ospiti, operatori e partecipanti, sono stati animati dalla gioia e dalla volontà di poter mettere, come san Camillo desiderava “più cuore in quelle mani”.

Soddisfazione è stata espressa dagli operatori della struttura che hanno voluto ringraziare quanti hanno collaborato generosamente alla riuscita dell’evento, in particolare per l’aiuto in cucina lo chef Cristian Timpanaro e per la torta il signor Carmelo e la moglie.

Patrizia Tirendi