L’arresto di due spacciatori catanesi, un uomo di 39 ed una donna di 40 anni, è stato reso possibile grazie all’intuito investigativo dei due Carabinieri di una pattuglia del Nucleo Radiomobile del Comando Provinciale di Catania che, sulla base degli indizi raccolti da verificare in sede giurisdizionale, li hanno arrestati perchè responsabili di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.
I militari infatti nella mattinata, mentre si trovavano in viale Mario Rapisardi a Catania nei pressi dell’incrocio con via Confalonieri, hanno visto passare una Lancia Y che hanno subito riconosciuto poiché già controllata alcuni giorni prima con quattro persone pregiudicate a bordo.
Questa volta, alla guida dell’auto vi era una donna, mentre un uomo sedeva sul sedile del passeggero, circostanza che ha spinto i Carabinieri a osservare attentamente i loro movimenti. I due, infatti, hanno arrestato la marcia del veicolo come se stessero aspettando l’arrivo di qualcuno che, in effetti, poco dopo si è avvicinato a loro, confermando così i sospetti dei militari.
Quest’ultimo però, poi identificato per un 31enne catanese tossicodipendente, vedendo però in lontananza l’autovettura dei Carabinieri, ha preferito allontanarsi subito con molta nonchalance. A questo punto i militari hanno deciso di intervenire, bloccando sia i due occupanti dell’autovettura che il 31enne.
Analogamente, la perquisizione all’interno della borsa della donna, ha consentito ai Carabinieri di scovare una dose di crack.
Nel frattempo, il 31enne, rispondendo alle domande dei Carabinieri, ha ammesso senza esitazioni di essersi effettivamente avvicinato all’auto per acquistare droga dai due.
A quel punto, i militari del Radiomobile, raggiunti da un altro equipaggio di rinforzo, hanno intimato ai due di salire a bordo della gazzella per essere condotti in caserma. Tuttavia, nel momento in cui l’uomo stava prendendo posto sul sedile posteriore, ha inavvertitamente urtato con la testa, il montante dell’auto, provocando un leggero spostamento del suo “toupet”.
Un particolare apparentemente insignificante, se non fosse che dallo spostamento del parrucchino è improvvisamente spuntata una bustina di plastica, elemento che, ovviamente, non è sfuggito agli occhi attenti dei Carabinieri, che hanno subito approfondito la scoperta.
Sotto la parrucca, infatti, l’uomo aveva ben 9 dosi di cocaina, già pronte per la vendita al dettaglio. Un nascondiglio sicuramente originale, ma che non ha evitato l’arresto, ferma restando la presunzione d’innocenza degli indagati valevole ora e fino a condanna definitiva. Il provvedimento è stato convalidato dall’Autorità Giudiziaria che ha disposto, per il 39enne gli arresti domiciliari mentre per la donna 40enne l’obbligo di firma per 3 volte alla settimana.