Adesso non si torna più indietro. Dopo un lungo tira e molla si torna a votare nelle ex province e lo si dovrà fare con elezioni di secondo livello che non coinvolgono i cittadini ma soltanto i consiglieri comunali dei comuni facenti parte di ogni comprensorio.
Si svolgeranno domenica 27 aprile, in Sicilia, dunque, le elezioni di secondo livello per scegliere i presidenti e i consiglieri dei Liberi consorzi comunali di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Ragusa, Siracusa e Trapani e i componenti delle assemblee delle Città metropolitane di Palermo, Catania e Messina. In queste ultime tre non si voterà per il Presidente visto che la legge stessa che fa ricorso alle elezioni di secondo livello assegna il ruolo di vertice, nelle città Metropolitane, al sindaco del capoluogo di provincia.
Il dato adesso è ufficiale perché stabilito dal decreto del Presidente della Regione, Renato Schifani, assunto su proposta dell’assessore regionale alle Autonomie locali e alla funzione pubblica, Andrea Messina, pubblicato sul portale istituzionale.
Hanno diritto di voto gli organi elettivi comunali in carica alla data delle elezioni degli enti di area vasta. Le operazioni elettorali si svolgeranno nell’intera giornata del 27 aprile, dalle 8 alle 22.
Per la riforma che riporti alle elezioni a suffragio universale quindi coinvolgendo i cittadini bisognerà attendere che a Roma si proceda ad abrogare la Delrio, la legge che aveva soppresso gli enti di area vasta.
I tentativi della Sicilia di legiferare sono ormai andati a vuoto per ben due volte mentre per altrettante volte sono stati bloccati anche i tentativi di ottenere una deroga. E’ probabile che la nuova norma veda la luce soltanto nel 2026 insieme alla riforma generale degli Enti Locali e, a quel punto, gli organismi eletti in Sicilia potrebbero decadere ma si tratta di una strada che fa intravedere il rischio di impugnative di una siffatta norma.
Per questo è più facile che invece restino in carica fino a naturale scadenza per poi tornare ad una votazione più democratica