Acireale, al via i lavori di recupero del Parco e dell’immobile storico delle Terme Santa Venera

Mentre procede l’iter dell’importante progetto di riqualificazione e rifunzionalizzazione del complesso termale di Acireale, promosso e avviato dalla Regione Siciliana, iniziano i lavori di recupero del Parco e dell’immobile storico delle Terme Santa Venera.

I lavori di “manutenzione straordinaria finalizzati al recupero conservativo del complesso Terme di Acireale” sono stati finanziati per un milione e mezzo dall’Assessorato regionale alle Infrastrutture e Mobilità. Il progetto di manutenzione straordinaria redatto dall’Ufficio del Genio civile di Catania prevede: il recupero del meraviglioso giardino, che tornerà interamente fruibile; la ristrutturazione della struttura di servizio; interventi locali per garantire la staticità nell’immobile storico; il recupero delle parti vandalizzate e l’installazione dell’impianto di videosorveglianza.

Alla consegna dei lavori sono intervenuti, tra gli altri, il sindaco, Roberto Barbagallo; il dirigente generale del Dipartimento regionale tecnico, Duilio Alongi; il dirigente generale del Dipartimento delle infrastrutture, della mobilità e dei trasporti, Salvatore Lizzio; l’ingegnere capo del Genio civile di Catania, Gaetano Laudani; il progettista, Filippo Sorbello; il Rup, Antonino Curcio; il direttore dei lavori, Giuseppe Paternò; il deputato regionale Nicola D’Agostino, nonché vari membri della giunta e del consiglio comunale.

Ha fatto gli onori di casa il sindaco Barbagallo, che ha dichiarato: “Ringraziamo il Governo regionale, il Genio civile e i suoi tecnici che si sono occupati di strutturare il progetto di recupero di quest’area meravigliosa di Acireale. Seguiamo con fiducia il progetto di rilancio del complesso termale, fortemente voluto dal presidente Schifani, che in futuro consentirà un grande sviluppo per tutto il territorio. Nel frattempo recuperiamo il Parco e l’immobile storico e chiederemo subito al servizio patrimonio regionale di acquisire la gestione dell’area, che non può restare chiusa. Gli acesi devono tornare a utilizzare questo spazio verde prezioso, a cui è legata la memoria della città, e vogliamo fortemente che tutta la zona sud della città, con piazza Agostino Pennisi, il Castello e Villa Pennisi sia riqualificata e valorizzata. Siamo in attesa del progetto di Rfi, che, su nostra sollecitazione, realizzerà un parcheggio scambiatore, nell’area inutilizzata di via delle Terme”.

Clima di rinnovata fiducia al momento della consegna dei lavori. “Credo che saremo velocissimi”, ha affermato l’ing. Alongi aggiungendo che: “E’ un iter che parte da lontano, una delibera del 2021, finanziata dal precedente governo regionale e che, per continuità, ha voluto proseguire l’attuale presidente della Regione, fortemente impegnando sul fronte del termalismo, tanto per Acireale che per Sciacca. Artefice di questa accelerazione è stato l’on. Nicola D’Agostino, che conoscendo bene il territorio ha messo impegno, volontà e caparbietà”.

E lo stesso deputato regionale acese si è espresso così: “Abbiamo esaurito la prima fase, quella della liquidazione dei debiti in capo alla società per azioni, un’esperienza fallimentare che ha portato al degrado del patrimonio immobiliare. Pagati i debiti, grazie ai commissari liquidatori, che ringrazio personalmente, siamo passati alla seconda fase ovvero come rimettere in funzione il termalismo ad Acireale. La Regione ha messo 50 milioni e, quindi, aspettiamo attraverso un bando, già pubblicato, che un privato si presenti e ne metta altrettanti, perché ne servono almeno 100 per rimettere in piedi tutto il patrimonio termale, compreso l’edificio di Santa Caterina, e a quel punto lo stesso privato avrà diritto a gestire per 30 anni queste nuove terme e questo dovrà avvenire all’insegna di una visione non più ottocentesca, ma proiettate agli anni 2000/2100. E questa visione occorre che non produca ulteriore degrado. Oggi siamo qui con un milione e mezzo che il governo regionale ha inserito in questo percorso ambizioso, grazie alla mia sollecitazione, per salvaguardare edificio storico e parco, così da fare in modo di aprire quest’ultimo e renderlo fruibile. Sarebbe un grande segnale nei confronti della Città, – ha concluso l’on. D’Agostino -, ed il Comune dovrà decidere se assumersi eventuali responsabilità”.