Giarre, intitolazione dell'Oratorio a Mons. Rosario Di Bella: il dibattito infiamma i giarresi -
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Giarre, intitolazione dell’Oratorio a Mons. Rosario Di Bella: il dibattito infiamma i giarresi

Giarre, intitolazione dell’Oratorio a Mons. Rosario Di Bella: il dibattito infiamma i giarresi

Tiene banco sui social la questione della mancata (?) intitolazione dell’oratorio festivo di via Carlo Alberto a Monsignor Rosario Di Bella.

Su iniziativa, infatti, del Comitato per l’intitolazione dell’Oratorio festivo a Mons. Rosario Di Bella “L’albero di Don Saro”, 621 tra parrocchiani e cittadini giarresi hanno firmato per chiedere l’intitolazione dell’Oratorio festivo di Giarre alla memoria di Mons. Rosario Di Bella, scomparso lo scorso Natale. Nella richiesta si ricorda che la figura di sacerdote, che don “Saro” (Padre Di Bella, Mons. Rosario Di Bella) incarnava, era quella del sacerdote che non ha paura di avventurarsi nel mare aperto (…).

In parrocchia rifondò l’Oratorio festivo, l’Azione cattolica maschile e femminile; inventò il giornalino “Il ficcanaso”, che veniva preparato dai giovani e giovanissimi maschi e femmine, ciclostilato nella storica Gestetner e distribuito nell’oratorio. Da ricordare anche i suoi bonus speciali per chi partecipava alle Sante Messe domenicali, al Catechismo (grande la collaborazione con le suore del Sacro Cuore), alle novene natalizie, agli esercizi spirituali. Creò un gruppo di aiuto e sostegno scolastico per i ragazzini in difficoltà e delle fasce bisognose.

Nell’oratorio realizzò i campi sportivi, bonificando il terreno pietroso e trasformandolo in campetto da atletica e da calcio. Avviò il teatro, creandone uno nel salone dell’oratorio che divenne anche sede di tavoli per l’esercizio del tennis tavolo. Creò i giochi sportivi con manifestazioni interparrocchiali; portò la pallavolo e il tennis tavolo a livelli nazionali. Accolse ragazzi provenienti da qualsiasi parte, aiutandoli concretamente e indirizzandoli sulla giusta strada. Rimase sempre attaccato a Giarre, alla parrocchia e ai parrocchiani fino agli ultimi suoi giorni”.

La richiesta di intitolazione dell’oratorio festivo a Monsignor Rosario Di Bella è stata indirizzata al parroco del Duomo di Giarre S. Isidoro Agricola don Nino Russo, a cui l’Oratorio appartiene, il quale ha sottoposto la richiesta al preventivo parere del Consiglio pastorale parrocchiale.

Qualcosa però non è andato come desiderato e per porre fine a polemiche con un post è intervenuto lo stesso arciprete che, sulla pagina ufficiale del Duomo, così ha precisato: “L’iniziativa, supportata da oltre 600 firme per intitolare l’Oratorio a Mons. Rosario Di Bella è certamente lodevole ed evidenzia la grande opera educativa che Egli ha posto in essere in diverse generazioni della nostra città.

E’ necessario che ogni decisione che riguarda la Comunità passi attraverso il vaglio del Consiglio Pastorale Parrocchiale.

Dai molteplici interventi, in esso espressi, è emerso l’apprezzamento della proposta ma, considerando che l’Oratorio è a servizio di ragazzi, giovani e adulti da tante generazioni che hanno visto l’opera di tanti sacerdoti, sia giusto che non uno ma tutti abbiamo un posto e un ricordo. Pertanto si propone di apporre una lapide che evidenzi l’opera meritoria di Don Saro Di Bella, accanto a quella già esistente dedicata ad un altro sacerdote che tanto si è speso per l’oratorio: Don Nino Cristaudo. Inoltre gli si potrebbe intitolare con una targa il salone dell’oratorio, cuore di tante attivita culturali, musicali, ricreative, teatrali…

Sarebbe altresì giusto ricordare con una targa da apporre nei locali in uso alla Corale Polifonica Ionica a Mons. Gaetano Nicolosi, storico fondatore della medesima corale. In tal modo l’Oratorio sarebbe rappresentato non da qualcuno ma tanti che con l’impegno e dedizione hanno servito non solo l’Oratorio dedicato a Sant’Isidoro Agricola, ma a tutta la città di Giarre.

Apprezzo i numerosi commenti segno che il nostro Oratorio è nel cuore dei Giarresi, ma occorre che esso sia curato e promosso sia economicamente, sia aiutando le famiglie che sanno di poter indirizzare i figli in un luogo educativo di formazione integrale della persona”.

Le polemiche, però, pare non si siano ancora spente.

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