Il deputato regionale del gruppo misto, avv. Santo Primavera in una interrogazione – con risposta scritta – all’assessore regionale alle Attività Produttive Edy Tamaio pone alcuni dubbi in ordine all’Avviso pubblico per la ricerca di operatori economici interessati alla presentazione di proposte di partenariato pubblico privato per la progettazione, l’esecuzione dei lavori e la gestione del complesso termale di Acireale, ravvisando profili di criticità dell’Avviso.
Come rimarca nell’interrogazione il deputato Primavera, “l’offerta residenziale non includerebbe, in primis, l’hotel Excelsior e le attrezzature sportive annesse, privando l’utenza di una importante logistica di qualità”. Non solo. Si ravvisa, anche la “mancata specificazione delle caratteristiche tecniche inerenti la concessione mineraria ai sensi della Legge regionale n. 54/1956 e successive modifiche”.
Secondo Primavera, alla luce dei necessari lavori di ristrutturazione, demolizione e ricostruzione di oltre 21mila mq di costruzione, “risulterebbe assolutamente insufficiente la dotazione di 40 mln di euro di parte pubblica, dovendo far fronte ad un costo complessivo non inferiore ai 100/120 mln di euro in più, a maggior ragione se confrontata con la quota di 50 mln di euro prevista per Sciacca dove le superfici interessate sono inferiori alla metà”.
Un altro passaggio dell’interrogazione, riguarda, poi, la vincolistica del bando che, secondo Primavera, “ometterebbe di rivelare che l’area circostante il complesso Santa Caterina ricade integralmente nella zona A e B della riserva della Timpa. La mancanza di norme di attuazione, mai redatte rende pressoché inedificabile quel comparto, essenziale per prestazioni termali adeguate, eventualmente aumentando pure gli inciampi all’iter approvativo (per memoria le tre buche del campo da golf di Sciacca ricadenti nei 150 metri dalla battigia, per cui fu necessaria una legge regionale)”.
Il deputato Primavera, in possesso di una corposa documentazione rimarca un aspetto fondamentale: “stante il fatto che il PRG di Acireale è scaduto, per il complesso di Santa Caterina occorrerebbe un Piano particolareggiato di cui il Comune deve ancora dotarsi”.
Secondo Primavera, infine, “appare troppo breve un tempo di concessione di 30 anni, considerando che ne necessitano almeno sei tra lavori di ristrutturazione ed entrata a regime”. Vulnus tecnici che – conclude il deputato del gruppo misto-comporteranno inevitabilmente la mancata partecipazione di soggetti economici interessati”.