L’ultima seduta di Consiglio comunale a Riposto ha avuto come punto cardine la questione relativa alla refezione scolastica del plesso Salvatore Quasimodo, a seguito dell’ispezione del Nas e del Nil dello scorso 21 febbraio, che ha rilevato carenze igienico-sanitarie dei locali dove venivano preparati i pasti per gli alunni, oltre alla mancata attuazione delle procedure di autocontrollo previste dal sistema HACCP.
Proprio in materia di sicurezza sul lavoro, i Carabinieri del NIL hanno riscontrato che i 4 lavoratori presenti non erano stati sottoposti alla prevista sorveglianza sanitaria. Su questo aspetto in particolare la consigliera di minoranza Claudia D’Aita ha incentrato il suo intervento in consiglio ritendo che “la sorveglianza sanitaria di ciascun lavoratore è posta alla base del servizio”.
La consigliera di minoranza Mariella Di Guardo nel suo intervento ha invece affermato che: “Da quando c’è questa Amministrazione la refezione scolastica non funziona bene nella qualità e nelle procedure. Non sono state espletate correttamente le procedure di gara perché la gara è stata frazionata e continua ad essere frazionata contrariamente alle disposizioni del codice degli appalti. Non abbiamo la nomina di un responsabile certificato da un protocollo informatico e neanche documenti digitalmente protocollati degli esiti dei controlli effettuati. Si ravvisa – ha affermato ancora la Di Guardo – una forma di complicità con la ditta appaltatrice, in quanto non ho mai visto un sindaco contestare e minimizzare i rilievi fatti da un organo pubblico, come sono i militari dei Nas. La gara celebrata- ha concluso la Di Guardo – è nulla perché non è stato pubblicato alcun atto”.
Il consigliere Ezio Raciti ha invece invitato il civico consesso a stemperare gli animi. “Accanto alla critica – ha detto Raciti – ci sta la proposta. Ho visitato il plesso Quasimodo e non c’era alcuna condizione che inficiava i pasti e la salubrità dei luoghi”.
Il sindaco Davide Vasta, che già nel pomeriggio aveva indetto un’assemblea pubblica sul tema, nel suo intervento ha chiarito ancora una volta che nessun bambino ha rischiato la salute. “Attendiamo l’esito dell’attività investigativa da parte della Guardia di Finanza per comprendere chi ha ragione”.