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Mascali: incontro per ricordare le vittime di femminicidio e riflettere sul fenomeno

Mascali: incontro per ricordare le vittime di femminicidio e riflettere sul fenomeno

In occasione della Giornata internazionale della donna, l’8 marzo, in un noto ristorante di Mascali, si è svolto un incontro per ricordare le vittime di femminicidio e riflettere sulla gravità del fenomeno.

Sono intervenute la professoressa e scrittrice Marinela Fiume, Lucia Mio segretaria distrettuale Fidapa bpw Italy, la presidente della Fidapa sezione di Giarre Maria Privitera, la presidente della sezione Fidapa di Acireale Vera Petralia, la presidente della sezione Fidapa di Fiumefreddo di Sicilia Antonella Currenti, i soci delle varie sezioni, la pittrice Sara Gullotta e Maria Celeste Vasta, mamma di Maria Rita Russo, vittima di femminicidio, morta nel 2009, uccisa dal marito che le diede fuoco.

La signora Vasta ha portato la sua testimonianza e lanciato un messaggio che ha accomunato tutti gli intervenuti: “Chi ama veramente una donna, che sia la propria moglie o la propria compagna, non la maltratta. Bisogna reagire e ribellarsi al minimo segnale di allarme”.

Nel suo intervento la professoressa Fiume ha ricordato le tante conquiste delle donne, soprattutto delle siciliane, scrittrici, poetesse, pittrici, filantrope, scienziate, imprenditrici, sindacaliste e mercantesse che hanno fatto la storia e tuttavia sono state dimenticate dalla cultura ufficiale.

Molto coinvolgente l’intervento della signora Maria Celeste, mamma di Maria Rita Russo, che con estrema dolcezza ma allo stesso tempo con tanta forza, ha raccontato la sofferenza nell’avere perso la figlia in una circostanza così tragica, il dolore della famiglia, dell’amore che dato ai nipoti rimasti orfani della madre, della forza che deve avere ogni donna, vittima di violenza, a ribellarsi alle violenze fisiche e psicologiche, alla subordinazione economica, ai maltrattamenti e alle violenze domestiche, ma anche a forme di controllo, alle scenate di gelosia e ad episodi di stalking rivolgendosi alle Autorità, alle associazioni, alla famiglia e chiedere loro aiuto.

Alla vigilia dell’8 marzo è arrivato dal Consiglio dei ministri il via libera al disegno di legge per l’introduzione del delitto di femminicidio punito nel Codice penale con l’ergastolo e altri interventi normativi per il contrasto alla violenza nei confronti delle donne e per la tutela delle vittime. La piaga dei femminicidi è la lunga scia di sangue che nel 2024 conta una donna uccisa ogni tre giorni e otto donne solo nei primi due mesi del 2025.

C’è ancora tanta strada da fare ma tanti traguardi sono stati raggiunti. Bisogna continuare a riflettete sul fenomeno intervenendo alla radice, cioè sull’educazione di genere e sull’istruzione, cioè al rispetto e alla differenza dei due generi, insistendo sul fatto che la prevaricazione è sempre e comunque un atto di barbarie.

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