Sulla vicenda Conforama che vede coinvolti anche molti dipendenti del noto Centro commerciale sito al confine tra Riposto e Giarre, i quali sarebbero oggetto di “trasferimenti coattivi” al nord Italia, scelte che potrebbero configurare forme di licenziamento mascherate, Fratelli d’Italia ha subito acceso i fari, con la discrezione che deve essere necessaria in casi in cui si parla di lavoro e serenità per decine di famiglie.

Il Governo Meloni ha convocato un tavolo di crisi presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy. I lavori del tavolo sono stati seguiti anche dall’on. Luca Cannata (Fdi) vicepresidente della Commissione Bilancio alla Camera.

L’On. Cannata che nei giorni scorsi è stato notiziato delle vicende anche dagli amministratori locali e dai dirigenti di Fdi di Giarre e Riposto, ha difeso il diritto dei lavoratori a non subire licenziamenti mascherati da trasferimenti, tra l’altro in un contesto aziendale con una età media alta.

“Lavoriamo con fiducia nel percorso avviato dal MIMIT e continueremo a monitorare con il nostro Governo Meloni la situazione affinché ogni decisione venga presa nel rispetto dei lavoratori e della sostenibilità aziendale”, dichiara l’on. Cannata, sottolineando che l’attenzione sulla vicenda resterà alta fino alla prossima riunione del 23 aprile, in cui si potranno avere ulteriori sviluppi sul futuro occupazionale dei dipendenti di Conforama Italia.

A seguito delle interlocuzioni con il MIMIT, i trasferimenti saranno sospesi in attesa di ulteriori chiarimenti e approfondimenti sulla questione.

Alberto Cardillo, presidente provinciale del partito di Giorgia Meloni, ha ringraziato il Ministro Urso e l’on. Cannata per l’attenzione riservata al caso: “Ringrazio il Governo e l’On. Cannata per quanto stanno facendo a difesa dei livelli occupazionali anche del nostro territorio. Conforama è una grande azienda che succedendo a Emmezeta ormai da molti anni rappresenta occasione di lavoro ma anche di accesso a servizi importanti per il vasto territorio jonico-etneo.
Ci auguriamo che un nuovo piano industriale tenga conto delle professionalità e dell’anzianità dei lavoratori, salvaguardando i livelli occupazionali e il giro d’affari dell’azienda con un rinnovato piano di rilancio”.