Un grosso investimento che una società privata intende fare tra Torre Archirafi e Archi fa discutere a Riposto. L’argomento è stato al centro di una seduta di Consiglio comunale con all’ordine del giorno una insolita “proposta di deliberazione valutativa”, formula che non si sa in quale legge del diritto amministrativo sia prevista ma che pare sia stata già sperimentata in altri Enti locali.
Al momento un progetto vero e proprio non c’è, ma solo una relazione in cui si descrive un progetto mastodontico che parla della realizzazione di un hotel, una palestra, un’area ristorazione, un parco giochi, un parcheggio, un’area congressuale, un aquarium e anche un centro ricerche per rilevare plastiche nel mare. Di certo un simile progetto ha bisogno di una variante urbanistica, considerato che l’area interessata ha altre destinazioni.
In Consiglio il tema ha acceso il dibattito, a partire dalla curiosa formula di “proposta di deliberazione valutativa”.
Ma senza preconcetti un dibattito cittadino il tema lo merita e riteniamo debba vertere non sullo stare o meno dalla parte dell’amministrazione ma su cosa un simile progetto può rappresentare per un territorio: un’occasiome di sviluppo? di valorizzazione di una terra da cui i giovani vanno via? un treno che passa e che un giorno si potrebbe rimpiangere? o l’ennesimo scempio, magari irreparabile in un’area che in qualche modo è stata salvaguardata?
L’idea progettuale potrebbe sembrare sproporzionata e non sostenibile: ma è meglio escluderla del tutto o è meglio, invece, mettere dei paletti entro cui potrebbe svilupparsi?
La capacità di un territorio di attrarre investimenti è una risorsa, ma non si deve neanche permettere a investitori esterni di deturpare la terra in cui viviamo (senza contare che i primi che la deturpano con abusivismo, inquinamento e spazzatura siamo proprio noi che ci viviamo).
Riposto non è solo dei ripostesi di oggi: è in prestito dai ripostesi di domani. Quale Riposto consegnare loro? Una cosa è certa: è necessario coinvolgere la città in questo dibattito.