Ospedale di Giarre a rischio depotenziamento: il punto di vista dell'ex Comitato cittadino -
Catania
16°

Ospedale di Giarre a rischio depotenziamento: il punto di vista dell’ex Comitato cittadino

Ospedale di Giarre a rischio depotenziamento: il punto di vista dell’ex Comitato cittadino

Domani, venerdì 28 marzo, al Liceo Leonardo di Giarre si terrà un’assemblea pubblica sull’ospedale di Giarre che, nuovamente, rischia un clamoroso depotenziamento, dopo che non è stato attuato quanto previsto da un decreto dell’assessorato regionale alla sanità nel 2020.

La vicenda è ripercorsa dagli attivisti dell’ex Comitato per l’ospedale Angelo Larosa e Alfio Bonaventura. L’atto aziendale n. 56 del 30/01/2020, che ha recepito il Decreto dell’Assessorato alla salute della Regione siciliana, prevedeva, infatti nell’ospedale San Giovanni di Dio e Sant’Isidoro, l’istituzione delle Unità operative di medicina, anestesia e rianimazione, laboratorio di analisi, radiologia, chirurgia, sala operatoria, farmacia. Per l’esattezza erano stati previsti per il presidio ospedaliero di Giarre i seguenti posti letto: medicina generale (12), geriatria (10), chirurgia generale (6), ortopedia e traumatologia (8), psichiatria (15), riabilitazione (10), lungodegenza (16).

Il Comitato “Rivogliamo l’Ospedale” oggi dismesso, che aveva seguito l’intera vicenda nei minimi dettagli, presentò un esposto alla Magistratura. Tra le varie questioni sollevate, si ipotizzava una grave omissione di atti d’ufficio, legata alla mancata attuazione del piano aziendale. Tuttavia, l’esposto venne archiviato senza conseguenze, forse per evitare di attribuire responsabilità politiche.

Come risposta, il Comitato ha ricevuto una denuncia per calunnia e diffamazione, che il Pubblico Ministero prima e il Giudice poi hanno archiviato, riconoscendo la fondatezza delle denunce. “Considerato che quella denuncia fu presentata senza presupposti, ma al solo fine di intimidirci- spiegano dall’ex Comitato – presentammo un altro esposto, con soggetto il Direttore Generale dell’ ASP di Catania Lanza, alla Corte dei Conti per ipotesi di danno erariale, di cui a oggi non c’è stato seguito”.

Gli ex attivisti del Comitato spiegano che, allo stato attuale, quella mancata applicazione continua a pesare sull’Ospedale di via Forlanini, generando le stesse problematiche e criticità di sempre. “Chi avrebbe dovuto vigilare per evitarlo non lo ha fatto – dicono -. Il riferimento al sindaco di Giarre, Leo Cantarella, in qualità di presidente della Conferenza dei Sindaci, è intenzionale. Gli è stato più volte chiesto di intervenire energicamente presso l’Azienda Sanitaria Provinciale, ma pare non abbia alcuna intenzione di farlo. Anche durante l’ultima seduta straordinaria del Consiglio Comunale, con argomento le criticità dell’ospedale, il consigliere Di Grazia ha chiesto apertamente: “Se non il Sindaco, chi dovrebbe vigilare?”.

Mentre era operativo il Comitato ha più volte espresso perplessità, sia alla precedente che all’attuale Amministrazione comunale, sull’assenza di un’unità di cardiologia, ritenendo paradossale che, in un presidio ospedaliero ove è presente un Pronto Soccorso, non sia disponibile nemmeno un cardiologo. Un’assenza che mette ulteriormente a rischio la salute dei cittadini, soprattutto in situazioni critiche in cui la tempestività dell’intervento può fare la differenza tra la vita e la morte.

Secondo gli ex attivisti ci sono tutti i presupposti per avere ragione: l’atto aziendale attualmente approvato non è stato applicato su Giarre, eppure gli Amministratori continuano a brancolare nel buio. Basterebbe chiederne con perentorietà la piena applicazione per restituire all’Ospedale i servizi che gli spettano.

La politica locale tutta dimostra tutta la sua inadeguatezza, rischiando di riportare il comprensorio indietro al 2015, quando la chiusura dell’Ospedale, avvenuta pezzo dopo pezzo, ebbe conseguenze tragiche che tutti ricordiamo.

“Le criticità ovviamente non riguardano solo Giarre – aggiungono -: i pronto soccorso dell’intera isola versano in condizioni precarie, non certo per colpa del personale sanitario, che ogni giorno lavora tra mille difficoltà e, sempre più spesso, subisce persino aggressioni da parte di utenti esasperati. La vera responsabilità è della classe politica, la cui miopia continua a compromettere la sanità pubblica, trasformandola in un terreno di spartizione del potere decisionale al mero scopo di raccattare voti, piuttosto che in un servizio essenziale per i cittadini, come ultimamente riportato dal Deputato all’Assemblea Regionale Siciliana Ismaele La Vardera. Ci sentiamo sconfortati dalle azioni inadeguate delle locali Amministrazioni, che sembrano ignorare il grido di allarme proveniente da cittadini e operatori sanitari. Tuttavia, continuiamo a riporre speranze affinché comprendano finalmente l’urgenza di un cambiamento reale, nell’interesse della collettività”.

Potrebbero interessarti anche