Francavilla: lo scontro tra Amministrazione comunale e dipendenti municipali approda in Consiglio comunale

È arrivato in Consiglio comunale lo scontro in atto tra Amministrazione e dipendenti municipali. L’assise si è riunita lo scorso 31 marzo in seduta straordinaria, su richiesta dei consiglieri di opposizione dei gruppi Scriviamo Insieme il Futuro e La Rinascita, incontro che ha visto la partecipazione delle rappresentanze sindacali di categoria. Sul tavolo, “l’attuale condizione del personale dipendente con riferimento alle problematiche in materia di salute e sicurezza sul posto di lavoro”.

«Noi, in qualità di consiglieri di minoranza, ci siamo immediatamente sentiti coinvolti dalle problematiche segnalate dai dipendenti comunali», ha dichiarato la consigliera di minoranza Laura Vaccaro, capogruppo de La Rinascita, «e abbiamo ritenuto opportuno chiedere un confronto aperto anche con le organizzazioni sindacali che rappresentano i lavoratori».

La consigliera ha sintetizzato le criticità denunciate dai dipendenti firmatari del documento, esprimendo preoccupazione per la serenità del lavoratore. Ha sottolineato che l’assenza di tranquillità può impedire al dipendente di adempiere correttamente ai propri compiti, compromettendo la prestazione lavorativa.

Sulla stessa linea Martina Dibella, del gruppo Scriviamo Insieme il Futuro per vivere Francavilla, che nel suo intervento ha evidenziato l’esigenza di instaurare un dialogo tra le parti e di trovare dei punti di contatto, perché i dipendenti comunali sono alla base della macchina amministrativa.

«Come mai dal 2019 si è arrivati adesso a fare le visite mediche ai dipendenti comunali?», ha chiesto la consigliera, «il datore di lavoro è tenuto ad assicurare condizioni di lavoro che non siano lesive della salute del lavoratore, che è tutelato dal decreto legislativo 81/2008 (Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro) e dall’articolo 32 della Costituzione italiana».

«Questa Amministrazione non si è mai sottratta al confronto con i dipendenti», replica il consigliere di maggioranza Gianfranco D’Aprile, «in realtà, con gran parte degli uffici comunali abbiamo raggiunto importanti risultati in vari ambiti in questi anni, a dimostrazione di un rapporto empatico con il personale, anche per quanto riguarda le risorse finanziarie del PNRR ottenute dall’ente».

D’Aprile ha osservato come le opinioni espresse dai dipendenti sulla situazione economica-finanziaria del comune nella lettera siano inappropriate, sottolineando che tali valutazioni «non spettano ai dipendenti e dovrebbero essere discusse in contesti informali, non nelle condizioni attuali».

Per la FP Cgil di Messina è intervenuto il segretario generale Francesco Fucile: «La situazione è grave – ha detto il sindacalista – sia rispetto alle norme in materia  di sicurezza sul lavoro sia per quanto riguarda l’ordinarietà e regolarità del salario che deve essere corrisposto ai lavoratori. Questo incontro ci offre l’opportunità di esprimere la nostra opinione, ma se non si verificheranno sviluppi concreti, la tutela dei lavoratori dovrà essere affrontata in altre situazioni».

Secondo Maurizio Giliberto, dirigente sindacale funzione pubblica CISL di Messina, non si tratta solo di un problema di sorveglianza sanitaria, ma anche di una carenza nella formazione sulla sicurezza sul lavoro. È necessario avviare un confronto sulla contrattazione del fondo salario accessorio dei dipendenti.

L’assessora alla pubblica istruzione con delega alle risorse umane Alessandra Cipolla è intervenuta nel dibattito dichiarando di essere d’accordo con le sigle sindacali riguardo alla contrattazione e alla tutela dei diritti dei lavoratori, «ma la missiva dei dipendenti è un vero e proprio attacco politico all’Amministrazione». Ha poi elencato una serie di atti avviati dall’Esecutivo concernenti l’organizzazione del personale e degli uffici, la gestione delle attività affidata ai Responsabili di Area su base annuale o semestrale, la fornitura di materiale informatico (PC, stampanti, toner), di cancelleria e condizionatori d’area.

L’ultimo a intervenire è stato il sindaco Enzo Pulizzi, il quale ha fatto affidamento sulla sua vasta esperienza in campo sindacale (nella Cisl ha ricoperto il ruolo di responsabile comprensoriale), per cercare di trovare punti di convergenza tra le diverse posizioni espresse durante l’assemblea.

Pulizzi ha richiamato le determine sindacali di nomina, comprese quelle precedenti al suo mandato, del responsabile per lo svolgimento delle attività relative alla sorveglianza sanitaria («le visite mediche ai dipendenti sono state fatte a maggio 2021») e alla sicurezza sul lavoro. Ha sottolineato che, «essendo il nostro un comune con meno di cinquemila abitanti, non sussiste l’obbligo di predisporre il Piano Esecutivo di Gestione (P.E.G.) e che, per quanto riguarda l’aspetto economico relativo alla contrattazione, «una volta approvati i rendiconti, le risorse finanziarie disponibili saranno prontamente distribuite al personale».

Dopo le parole del sindaco, la seduta è stata sospesa per quindici minuti a causa dell’insussistenza del numero legale dovuta all’uscita dall’aula, comunicata alla presidente del Consiglio comunale, del consigliere di maggioranza Antonino Di Francesco.

Alla ripresa dei lavori, in esito all’appello nominale dei consiglieri da parte della segretaria comunale («assegnati 12, in carica 11, presenti 6, assenti 5, il numero legale non sussiste…»), la presidente del Consiglio comunale Melania Silvestro ha dichiarato l’improcedibilità della seduta.

Questo ha causato tensioni in aula tra la presidente e la consigliera Laura Vaccaro, che ha poi commentato: «La maggioranza si è comportata in modo scorretto perché non ha dato ai consiglieri di minoranza la possibilità di replicare a tutte le loro inesattezze; infatti, non hanno applicato in questi anni tutto quello che prevede il D.lgs. 81 del 2008 riguardo al controllo sanitario e alla formazione dei dipendenti. Inoltre, i nostri vigili urbani sono senza macchina di servizio, lavorano in ambienti poco salubri e i dipendenti non hanno un fondo integrativo. Quanto ai bilanci, siamo ancora fermi al rendiconto 2020. La verità è che siamo al disastro amministrativo e gestionale».

Luigi Lo Presti