Sulla scorta del referto arbitrale la Lega Nazionale Dilettanti, delegazione provinciale di Catania, ha, giustamente, applicato la mano pesante dopo la grave aggressione all’arbitro alla fine dalla partita Under 17 tra Russo calcio e Asd Pedara disputatasi a Torre Archirafi.
LA CRONACA DEL GRAVE EPISODIO
“In premessa – si legge nel comunicato ufficiale della Lega – si rileva che nonostante l’inagibilità delle tribune i dirigenti della Società ospitante consentivano l’ingresso di circa 150 persone – tutte riconducibili alla stessa – facendole transitare da un ingresso secondario, che interseca gli spogliatoi delle squadre e dell’arbitro.
Subito dopo il triplice fischio si avvicinavano all’arbitro, con fare minaccioso, diversi tesserati della Società RSC Riposto rivolgendogli frasi minacciose.
L’arbitro si allontanava di qualche metro per sottrarsi all’aggressione non riuscendo perché colpito da un calcio sferrato con forza che lo faceva cadere. Durante la corsa notava che i cancelli che collegano la tribuna al terreno di gioco erano stati deliberatamente aperti per permettere l’ingresso dei sostenitori della Società RSC Riposto che intendevano aggredirlo.
Tra gli aggressori il direttore di gara riconosceva il calciatore omissis, già espulso nel corso della gara per contegno offensivo nei confronti dello stesso, che, rientrato sul terreno di gioco indossando una maglia di colore diverso, lo colpiva al viso con un pugno, successivamente lo colpiva con calci provocandogli forte dolore e stordimento e, nella mischia lo attingeva con sputi strappandogli la divisa.
Il calciatore omissis lo inseguiva arrivando dalla direzione opposta rispetto agli altri aggressori ed incrociandone la corsa lo colpiva con un calcio, saltando con grande forza sul fianco e sulla coscia destra provocandogli forte dolore, un’abrasione al gluteo destro ed un trauma alla mano omolaterale, permettendo così al resto dei compagni di raggiungerlo.
Mentre l’arbitro era a terra continuava a colpirlo con calci e pugni urlandogli frasi del tono di “devi morire”.
Il calciatore omissis, insieme ai compagni, lo inseguiva tentando più volte di colpirlo; raggiuntolo lo colpiva alla schiena con un pugno di notevole violenza gridandogli che non sarebbe uscito vivo dal campo.
Il calciatore omissis, espulso nel corso della gara per una mass-confrontation con un avversario, rientrato sul terreno di gioco, insieme ai compagni lo inseguiva riuscendo a colpirlo al fianco destro.
Il calciatore omissis, anch’esso espulso nel corso della gara, rientrato sul terreno di gioco e dopo averlo inseguito, colpiva l’arbitro attingendolo al collo, all’orecchio destro ed al viso provocandogli forte dolore.
Il calciatore omissis dopo avere inseguito il direttore di gara lo colpiva ripetutamente e con violenza inaudita con pugni, schiaffi al volto e ad un fianco provocandogli forte dolore e stordimento, divincolandosi nonostante venisse più volte placcato, cessando l’aggressione solamente per l’intervento di una donna che scendeva dalla tribuna con lo specifico intento di calmarlo.
Il calciatore omissis, al termine dell’inseguimento lo colpiva violentemente alle spalle provocandogli forte dolore.
Il calciatore omissis lo strattonava nella mischia colpendolo con pugni al volto ed alla spalla provocandogli forte dolore. Fermato più volte riusciva a divincolarsi colpendolo nuovamente con estrema violenza.
Il calciatore omissis, già espulso, rientrato sul terreno di gioco raggiungeva l’arbitro e lo schiaffeggiava ripetutamente e violentemente provocandogli stordimento e rossore al viso. Lo stesso lo inseguiva fino allo spiazzo antistante gli spogliatoi.
Il calciatore omissis, dopo avere rincorso l’arbitro gli rivolgeva insulti e frasi del genere “Te la sei cercata” dirigendosi poi verso il calciatore della Società Pedara omissis che, espulso in precedenza, era rientrato in campo con l’intento di difendere – insieme ad altri compagni di squadra – il direttore di gara, colpendolo al viso con uno schiaffo di notevole violenza.
I calciatori della Società RSC omissis si allontanavano dall’arbitro per andare a colpire con pugni e schiaffi i tesserati della squadra ospite.
Quattro persone riconducibili alla Società RSC, non iscritte in distinta, entrate sul terreno di gioco aggredivano l’arbitro con calci e pugni ed uno di essi lo attingeva ad una spalla con la bandierina strappata dalle mani dell’assistente di parte.
L’allenatore e il dirigente addetto all’arbitro della Società RSC, dopo avere tentato di calmare i propri calciatori non riuscendovi, allontanavano il direttore di gara dagli aggressori rivolgendogli, tuttavia frasi come “Te la sei cercata, te le meriti”.
L’arbitro che – aiutato – era riuscito a raggiungere lo spogliatoio, ne poteva uscire solo grazie all’ausilio dei Carabinieri, frattanto intervenuti, ma nello spiazzo antistante erano presenti genitori di alcuni calciatori che tenevano atteggiamento aggressivo e gli rivolgevano insulti e minacce.
Seppure scortato per salire a bordo della propria autovettura quest’ultima era fatta oggetto di calci e pugni che provocano ammaccature alla carrozzeria.
Infine lasciato l’impianto di gioco l’arbitro si dirigeva al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Acireale ove veniva sottoposto ad accertamenti (che dovranno proseguire nei prossimi giorni) e dimesso con una prognosi di 7 giorni s.c.
La puntuale esposizione dell’accaduto fatta dall’arbitro evidenzia la inaudita violenza messa in atto dai calciatori della squadra RSC Riposto nonché da un gruppo di sostenitori della stessa Società, la quale ultima va sanzionata sia per l’esecrabile comportamento dei propri tesserati, sia per l’assoluta mancanza di misure d’ordine oltre che per avere colpevolmente consentito l’ingresso in tribuna di persone estranee che hanno attivamente partecipato all’aggressione dell’arbitro”.
Insomma, il racconto di ua vergogna infinita.
LE SANZIONI
Pertanto, visti gli articoli 8 commi B ed M e dell’articolo 9 del C.G.S. la Lega ha deliberato: l’esclusione della Società RSC Riposto dal campionato Allievi/Under 17 della stagione 2025-26, infliggendole nel contempo l’ammenda di Euro 500,00.
Squalificati fino al 05.04.2030, disponendone la preclusione alla permanenza in qualsiasi rango o categoria della FIGC, ben
nove giocatori. Un altro è stato squalificato sino al 05.04.2028.
Squalificato fino al 30.06.2025 anche l’allenatore della squadra RSC Riposto con sanzione attenuata per la fattiva collaborazione dimostrata nel proteggere l’arbitro; inibito a svolgere qualsiasi attività sportiva fino al 30.06.2025 il dirigente addetto
all’arbitro con sanzione attenuata per la fattiva collaborazione dimostrata nel proteggere l’arbitro. Inoltre è stato disposto l’obbligo del risarcimento dei danni riportati dall’autovettura dell’arbitro se richiesto.
Frattanto sono in corso di notifica, da parte dei carabinieri, numerosi provvedimenti di Daspo disposti dal Questore di Catania, nei confronti dei diversi soggetti partecipanti a questa barbara azione e identificati durante le indagini.