“Mia moglie si chiama Enzo”: la brillante commedia della Compagnia teatrale Jonica diverte il pubblico -
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“Mia moglie si chiama Enzo”: la brillante commedia della Compagnia teatrale Jonica diverte il pubblico

“Mia moglie si chiama Enzo”: la brillante commedia della Compagnia teatrale Jonica diverte il pubblico

“Mia moglie si chiama Enzo”, portata in scena dalla Compagnia teatrale  Jonica, per la regia di Carmelo Rosario Cannavò, è una commedia brillante, dal ritmo incalzante, dove nulla è come sembra e dove  la quotidianità viene stravolta da eventi improbabili quanto irresistibili, ovvero  una vera e propria farsa, che usa tutti gli elementi classici del genere: equivoci, travestimenti, scambi di persona, personaggi sopra le righe, per  far sbellicare e dove il pubblico è stato travolto  dal gioco del teatro, da quella leggerezza intelligente e da quella  capacità unica del palcoscenico di mettere a nudo, con ironia e dolcezza, pensieri, contraddizioni e bugie.

La pièce teatrale ha davvero divertito il pubblico delle grandi occasioni, presente numeroso al teatro Garibaldi, ed ha tributato lunghi e scroscianti applausi al cast, che non ha tradito le sue aspettative, grazie ad  un repertorio di gags, mimica e vis interpretativa, che ha fatto  ridere a crepapelle. Una cronometrica precisione dei tempi, battute pertinenti e puntuali hanno tenuto banco al vorticoso dinamismo del testo, riadattato per l’occasione dal regista Carmelo Rosario Cannavò.

Una trama davvero divertente che vede un marito poco fedele, Giorgio Belgiorno, interpretato dal singolare e talentuoso Giambattista Galeano, cercare di  convincere della sua fedeltà  ed onestà la moglie Mirella, impersonata dalla valentissima Lucilla Trombetta  e quindi di placare la furiosa amante, Caterina Caratozzolo, rappresentata da un’esuberante e avvincente Elvira Piacenti, mettendo in piedi un assurdo stratagemma con l’aiuto di un invadente e inaspettato ospite, Enzo Conilli, membro del “soccorso fraterno”, i cui panni li ha vestiti un istrionico Gaetano Venuto, molto attendibile nel ruolo dell’altra moglie,  o meglio: un uomo che finge di essere una donna, che finge di essere la moglie.

Malauguratamente per l’infedele marito nel suo appartamento capitano altri personaggi a dir poco ingombranti, tra i quali la stessa amante e suo marito, geloso e violento, interpretato da un particolare Giocchino Santitto e un’ignara coppia di coniugi, venuti per acquistare l’appartamento, i signori Mascellino, impersonati da due fantastici e divertenti attori: l’abilissimo Orazio Nicotra (Alfio Mascellino) e la moglie (Teresa) la simpaticissima e coinvolgente Angela Giammuso.

“Chi mi conosce lo sa – ha dichiarato il regista Carmelo Rosario Cannavò, nelle note di regia – prediligo storie che emozionano, che fanno riflettere, che lasciano qualcosa dentro. Storie con contenuti profondi, che invitano a guardarci dentro… e magari, anche a sorridere. Ma qualche volta mi piace anche cambiare registro. E allora mi butto in commedie, farse, spettacoli il cui unico scopo è divertire. Anche se, a ben guardare, qualcosa insegnano pure loro, se ci si prende il tempo per leggere tra le righe. Insegnano, ad esempio, a prenderci un po’ meno sul serio, a lasciarci andare in una bella scorpacciata di risate, a guardare la vita con un sorriso nuovo. Anche quella che, a prima vista, ci sembra una tragedia! Abbiamo lavorato – ha aggiunto il regista – con passione, con cura… e sì, anche con tante risate durante le prove. Ogni attore ha portato qualcosa di suo: un colore, un ritmo, un’energia. Tutto questo ha dato vita a un meccanismo comico che ha divertito, almeno quanto ci siamo divertiti noi a costruirlo. Il teatro è un incontro tra chi fa e chi guarda”.

Lo spettacolo teatrale è stato inoltre impreziosito dalle luci e suoni di Dario Lo Giudice e di Danilo Auditore e dalle scene di Gaetano Venuto e Mariangela Grasso.

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