Sgominata banda specializzata in furti in appartamento: misura cautelare per 4 VIDEO -
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Sgominata banda specializzata in furti in appartamento: misura cautelare per 4 VIDEO

Sgominata banda specializzata in furti in appartamento: misura cautelare per 4 VIDEO

Questa mattina, in esito ad indagini coordinate dalla Procura Distrettuale, i Carabinieri della Compagnia Gravina di Catania hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale etneo, nei confronti di 4 persone, ritenute gravemente indiziate, in concorso tra di loro, di numerosi reati consumati e tentati contro il patrimonio.

Le indagini, svolte tra marzo e settembre 2024 dalla Sezione Operativa del Comando Compagnia Carabinieri di Gravina di Catania, hanno consentito di acquisire gravi elementi indiziari in ordine all’esistenza, nell’ambito territoriale dei comuni di Belpasso, Gravina di Catania, San Giovanni la Punta, San Pietro Clarenza, Mascalucia, Trecastagni, Aci Sant’Antonio, Motta Sant’Anastasia, di un gruppo di soggetti dediti alla commissione di furti in abitazione, nonché di furti di autovetture e ricettazione, sia in orari diurni che notturni.

Le indagini, sviluppate sia mediante attività tecniche che attraverso i tradizionali approcci investigativi, come i pedinamenti, hanno tratto spunto da un tentato furto in abitazione nel Comune di Belpasso, il cui autore sarebbe stato – ferma restando la presunzione d’innocenza fino a sentenza definitiva di condanna – Caponnetto Roberto.

L’uomo, mediante una grossa tenaglia, avrebbe tentato di forzare la porta d’ingresso di un garage di pertinenza dell’abitazione, desistendo solo nel momento in cui si sarebbe reso conto di essere ripreso dalle telecamere.

Nel tentativo di sottrarsi al controllo, il predetto indagato si sarebbe arrampicato su una grondaia e avrebbe modificato con le proprie mani il raggio d’azione delle telecamere, per poi darsi alla fuga.

Un analogo evento ha avuto luogo nel Comune di San Giovanni La Punta poco tempo dopo. In tale occasione, il predetto, in pieno giorno, si sarebbe introdotto all’interno di un’abitazione mediante la forzatura di una finestra. Con lui – ferma restando la presunzione d’innocenza fino a sentenza definitiva di condanna – avrebbe agito un complice, identificato in Capone Biagio Luca, che avrebbe svolto il ruolo del cosiddetto “palo” così come risultato dal quadro indiziario raccolto.

Il furto non sarebbe stato portato a compimento per cause indipendenti dalla loro volontà, ossia per il continuo passaggio di persone nelle strade adiacenti, che li avrebbe indotti alla fuga.

I due sarebbero stati identificati attraverso le immagini estrapolate da un sistema di videosorveglianza di una vicina abitazione, che avrebbe consentito di inquadrare chiaramente sia i volti dei soggetti che la targa dell’autovettura utilizzata per la fuga.

Caponnetto Roberto risulta altresì gravemente indiziato di altri delitti contro il patrimonio commessi nel mese di aprile 2024. Tra questi un tentativo di furto nel comune di Gravina di Catania, occasione in cui, dopo essersi introdotto all’interno di un garage, si sarebbe dato alla fuga a seguito delle urla di un vicino di casa, accortosi di quanto stava accadendo.

Sempre Caponnetto Roberto, alcuni giorni dopo, sulla base degli indizi raccolti, avrebbe commesso altro furto in abitazione, questa volta nel comune di San Pietro Clarenza. In tale circostanza, sarebbe stata asportata una bicicletta marca Woo Bike, del valore stimato in 400 euro, da un garage attiguo all’appartamento della vittima. Anche in questo caso, la presenza di un sistema di videosorveglianza avrebbe consentito l’individuazione degli autori e del modus operandi.

Nel medesimo periodo, Caponnetto Roberto, in concorso con Capone Biagio Luca – ferma restando la presunzione d’innocenza anche per quest’ultimo fino a sentenza definitiva di condanna – avrebbe consumato un ulteriore furto all’interno di una villetta situata nel comune di Mascalucia. Mentre Capone avrebbe svolto nuovamente il ruolo di “palo”, Caponnetto si sarebbe introdotto nella proprietà dopo aver scavalcato il muretto di recinzione, asportando beni per un valore di circa 600 euro.

Un ulteriore evento delittuoso contro il patrimonio verificatosi nel comune di Trecastagni qualche giorno dopo vedrebbe coinvolto Caponnetto Roberto che si sarebbe introdotto in un’abitazione e si sarebbe impossessato di beni per un valore di alcune centinaia di euro, fra cui gli strumenti di lavoro della vittima. Anche in questo caso, Caponnetto Roberto sarebbe stato identificato attraverso le immagini di videosorveglianza presenti in una vicina abitazione, nonché dal modus operandi.

Nel mese di maggio 2024, Caponnetto Roberto è stato arrestato per altro procedimento. Nonostante ciò, Capone Biagio Luca risulterebbe, sulla base degli indizi raccolti, che si sarebbe riorganizzato, cercando nuovi complici, tra cui Provenzano Francesco. Con quest’ultimo, nei primi giorni di luglio 2024, avrebbe tentato un furto in abitazione nel comune di Aci Sant’Antonio. L’azione delittuosa non sarebbe stata portata a termine grazie all’intervento della vittima, che, insospettita da alcuni rumori nel cortile, si è affacciata dal balcone mettendo in fuga i malviventi.

Dalle indagini è emerso che gli indagati non si sarebbero limitati ai furti in abitazione, ma per ottenere ulteriori profitti si sarebbero dedicati anche al furto di autovetture e, in alcuni casi, alla loro ricettazione. Nel mese di giugno 2024, Capone Biagio Luca, in concorso con Costanttino Alessandro Gino, avrebbe detenuto nella propria disponibilità, occultata – sulla base del quadro indiziario raccolto – in una zona isolata del comune di San Giovanni La Punta, un’autovettura Citroen C3 oggetto di furto denunciato nell’ottobre 2023 presso i Carabinieri di Catania Ognina. Il veicolo è stato recuperato dai militari della Sezione Operativa di Gravina e riconsegnato al legittimo proprietario.

Una decina di giorni dopo, Capone Biagio Luca avrebbe commesso, sulla base del quadro indiziario acquisito, il furto di un’autovettura Fiat Bravo nel comune di Motta Sant’Anastasia. L’auto è stata recuperata il giorno seguente dai militari nel quartiere di Librino, con restituzione alla vittima.

Al termine dell’attività di indagine, sono stati contestati, a vario titolo, agli indagati: 3 furti in abitazione consumati, 4 tentati furti in abitazione, 1 furto di autovettura e 1 ricettazione, che avrebbero fruttato agli stessi introiti per alcune migliaia di euro come provento degli oggetti trafugati.

È stato ampiamente ricostruito il ricorrente modus operandi dei furti, tutti eseguiti con medesime modalità e secondo una scansione consolidata: sopralluogo accurato nelle pertinenze delle abitazioni di possibile interesse; individuazione di quello che sarebbe stato l’appartamento da predare, scelto anche in base alla facilità di accesso, con specifico riferimento a quelli serviti da balconi con porte finestre; verifica, suonando il citofono, dell’assenza di persone all’interno dell’abitazione prescelta; introduzione, dopo l’effrazione degli infissi, all’interno delle case da depredare.

Le misure eseguite in data odierna sono la custodia cautelare in carcere per Caponnetto Roberto, anni 42, e Capone Biagio Luca, anni 35; la misura cautelare degli arresti domiciliari con dispositivo elettronico di controllo per Provenzano Francesco, anni 31, e Costantino Alessandro Gino, anni 47.

 

 

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