Ferite invisibili e speranza: a Giarre la presentazione del libro di don Fortunato Di Noto contro gli abusi sui minori -
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Ferite invisibili e speranza: a Giarre la presentazione del libro di don Fortunato Di Noto contro gli abusi sui minori

Ferite invisibili e speranza: a Giarre la presentazione del libro di don Fortunato Di Noto contro gli abusi sui minori

Nel salone dell’Istituto Sacro Cuore di Giarre si è tenuta la presentazione del libro “Sopravvissuti agli abusi. Ferite invisibili in guarigione” di don Fortunato Di Noto, alla presenza dell’autore, presbitero e scrittore italiano, fondatore dell’Associazione Meter, noto per la sua lotta contro la pedofilia e la tutela dell’infanzia in Italia e nel mondo. Come dichiarato da Salvo Di Carlo, presidente del Centro culturale odv, l’argomento trattato sembra lontano e invece è vicino e “riguarda tutti perchè tutti abbiamo figli, persone care”. Nel libro, tuttavia, emerge una possibilità di riscossa.

La presentazione del libro ha dato occasione al dott. Francesco Guarnieri, psicologo, di far conoscere l’attività dell’Ufficio per la tutela minori e delle persone vulnerabili della Diocesi di Acireale, nato per promuovere la cultura dell’accoglienza e della tutela. L’incontro è stato moderato dalla dott.ssa Maria Pia Fontana, direttrice dell’Udepe di Catania e autrice del libro “Adolescenti, interrealtà e cyberdevianza. Tra prevenzione e recupero”.

Il testo scritto da don Fortunato, come ha spiegato la dott.ssa Fontana, ha al centro l’abuso e il maltrattamento, ed è un saggio, agile nella forma e denso nei contenuti, scritto con apporti differenziati che intercettano diversi aspetti e dimensioni di un fenomeno complesso e delicato. Il testo nella prima parte espone una raccolta di testimonianze, riportando la voce delle vittime. La parte centrale è curata dalla psicologa Chiara Griffini che indaga sugli aspetti psicologici del trauma subìto e le conseguenze che si innescano su delle ferite aperte che durano per tutta la vita. L’ultima parte, a cura del sacerdote Andrea Zappulla, è centrata sull’aspetto giuridico del diritto canonico e dà una panoramica chiara e approfondita sulle norme che hanno accompagnato l’analisi del fenomeno, la sua gestione, le criticità che si possono manifestare, anche insieme alla Chiesa. Don Fortunato di Noto nella sua attività di denuncia non fa sconti a nessuno.

La prof.ssa Barbara Condorelli, direttore del Coordinamento regionale degli Insegnanti di religione cattolica, ha portato la propria testimonianza di docente, considerato che la scuola è un osservatorio privilegiato del disagio dei ragazzi che spesso sfugge alle famiglie. La docente ha evidenziato che i ragazzi non sempre si aprono ma quando lo fanno la prima sensazione che sperimentano i docenti è di disagio e di non avere strumenti per capire se quanto i ragazzi raccontano sia vero. Da qui la necessità di creare rete con i servizi sociali, visto che non sempre il mondo del sociale e della scuola si conoscono bene e i rispettivi percorsi di aiuto non si incontrano.

Don Fortunato Di Noto ha riportato dati e gli esiti di studi e ricerche sul fenomeno degli abusi. Numeri che fanno accapponare la pelle.

“Non possiamo più permetterci – ha detto – che i nostri figli siano dimenticati e abusati. Quanti bambini orfani con genitori vivi! Una gravità enorme. Vi invito a non demordere. Oggi è l’occasione buona per poter riflettere: sappiate che non siete soli: potete rivolgervi al servizio dicoesano, ai servizi sociali, ai punti di riferimento nelle scuole, alle associazioni (la Meter è a disposizione di chiunque): l’importante è che si faccia sul serio, su un problema davvero serio”.

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