Francavilla, successo per la “Sacra Rappresentazione della Passione di Cristo” -
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Francavilla, successo per la “Sacra Rappresentazione della Passione di Cristo”

Francavilla, successo per la “Sacra Rappresentazione della Passione di Cristo”

Tre ore di emozioni, una partecipazione corale, un affresco malinconico e straziante delle ultime ore di vita terrena di Gesù Cristo.

È la “Sacra Rappresentazione della Passione di Cristo”, andata in scena nella cittadina dell’Alcantara domenica scorsa, 13 aprile, domenica delle Palme, organizzata dall’associazione culturale “a Passioni, presieduta da Tonino Orsina, in collaborazione con il Comune e la Pro Loco.

La manifestazione è stata patrocinata, oltre che dal comune di Francavilla, dall’Assessorato regionale del Turismo, Sport e Spettacolo e dall’Assemblea Regionale Siciliana.

Per un intero pomeriggio, circa duecento persone (tra attori, figuranti e aiutanti dietro le quinte), hanno dato vita a una rappresentazione teatrale di grande impatto e solennità, che, come l’anno scorso, si è svolta all’interno di un ampio terreno sopraelevato rispetto al piano stradale, situato tra via Asiago e via Liguria.

Gli attori e le comparse, vestiti con costumi d’epoca dettagliatamente curati, hanno recitato con professionalità ed esperienza, offrendo una performance intensa.

Il racconto inizia con l’episodio che rappresenta Gesù (Fabio Vaccaro) mentre entra a Gerusalemme in sella a un asinello, accolto dalla folla festante con palme e ramoscelli di ulivo, un avvenimento riportato nei quattro Vangeli. Il corteo, partito da Piazza Garibaldi, ha attraversato il centro del paese, giungendo al set di Via Filippo Romano, con la Chiesa Madre e i ruderi del Castello come sfondo.

Rispetto alle precedenti edizioni, alcuni ambienti sono stati migliorati e resi più apprezzabili dagli spettatori, come l’Ultima Cena e il Sinedrio.

La preparazione ha coinvolto in uno sforzo collettivo i membri dell’associazione e tantissimi giovani, impegnati per diverse settimane nella realizzazione e nel montaggio dell’apparato scenico, affiancati da gruppi di volontari, collaboratori esperti in diversi settori e professionisti specializzati in acconciature e trucco.

La parte tecnica (audio, luci e video) è stata curata da Enrico Munforte, Giuseppe Francavilla, Giorgio Intelisano e Mario Puglia.

Rinnovati quasi del tutto i costumi di scena (guardie dei Giudei, Maria Maddalena, gli uomini e le donne del popolo, le tuniche di Gesù), compresi i calzari dei personaggi.

Nel cast di quest’anno le new entry Antonio Camuglia (Barabba), Santina Ingrassia (la Madonna) e Antonio Grasso (sommo sacerdote).

E c’è chi, come Salvatore Silvestro, classe 1944, è diventato un veterano dell’opera teatrale a contenuto religioso. «Come figurante – racconta – ho iniziato nella Rappresentazione del 1962. Ero presente nella scena della Crocefissione, in cui interpretavo una guardia romana che si giocava ai dadi la veste di Gesù. In seguito, ho partecipato tutti gli anni, e dal 1985 incarno uno dei soldati flagellatori di Cristo, ruolo “ereditato” da mio cugino per via della somiglianza fisica e per volere dell’allora sindaco Salvatore Puglisi, una parte che desidero ora trasmettere a mio figlio Francesco».

Il pubblico, radunato ai bordi dell’area trasformata in teatro di posa (due maxischermi sono stati posizionati ai lati della zona delimitata), ha assistito alla raffigurazione scenica della Via Crucis, accompagnata da un sottofondo musicale coinvolgente e dalla voce narrate di Filippo Zullo: l’Ultima Cena, con i dodici Apostoli accanto a Gesù, interpretato da Salvo Zullo, poi  l’agonia di Gesù nel Getsemani, il suo arresto e l’interrogatorio, prima davanti al Sinedrio, presieduto dai sommi sacerdoti Caifa e Anna, e poi al cospetto del procuratore romano Ponzio Pilato.

Anche in questa Rappresentazione sono stati inclusi alcuni momenti già presenti nelle trascorse edizioni, come l’episodio della lavanda dei piedi agli Apostoli durante l’Ultima Cena e il racconto della tentazione di Gesù nel Getsemani da parte del diavolo.

Il Sacrificio e la Morte di Gesù prendono forma nei quadri successivi, suscitando una crescente commozione nel pubblico, minuto dopo minuto.

La narrazione continua con il processo di Gesù davanti a Pilato: “Di questi due, chi volete che io rimetta in libertà per voi?” domanda il governatore, e la folla: “Barabba!”; poi il supplizio della Flagellazione, l’Ecce Homo, la sentenza di Pilato e la salita di Gesù verso il Calvario.

E si arriva alla scena più dolorosa, la Crocefissione: un silenzio carico di angoscia avvolge lo spazio della rappresentazione, mentre gli ultimi bagliori del giorno si perdono lentamente.

Gesù, spogliato delle vesti, viene trascinato sulla Croce, i soldati gli afferrano le braccia, le distendono, i martelli si alzano e si abbattono sui chiodi, trafiggendo prima le mani e poi i piedi.

Il pubblico non fiata, muto guarda da lontano quello che sta accadendo sulla scena, sono i minuti che precedono la crocefissione, le funi issano i legni del Martirio, tutto sta per compiersi: la lunga agonia, gli scherni dei capi religiosi, gli insulti dei soldati romani, i due ladroni co-crocefissi che si rivolgono a Gesù in modi differenti, uno dei malfattori sbeffeggia il Cristo, l’altro si pente (“Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno. In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso”), in un crescendo di tensione fino al momento dell’estremo sacrificio e alle ultime parole pronunciate: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”.

Alla base della Croce, le pie donne, tra cui la Madonna, che abbraccerà a sé il corpo del Figlio morto, Maria di Magdala e Maria di Cleofa; insieme a loro, l’apostolo Giovanni. Raffaele Arrichiello ha interpretato Gesù sulla croce con convinzione e pathos.

Anche il pubblico ha apprezzato e seguito attentamente i drammatici momenti della vita di Gesù: «Tutto emozionante e toccante; è la prima volta che vedo questa Rappresentazione», dichiara una spettatrice proveniente da Giardini Naxos; a seguire, gli elogi di una coppia di Giarre: «Molto bella, è la Storia che si ripete dalla quale però non impariamo mai nulla, si vede che c’è la “passione” nella Passione».

Al termine dell’evento, gli organizzatori hanno espresso grande soddisfazione: «Abbiamo condiviso questa Passione, frutto di sacrifici, organizzazione, prove e lavoro, ma anche di sorrisi e convivialità. Questo percorso è il risultato di impegno, forza e coraggio».

Parole di apprezzamento anche da parte del vicesindaco, assessore alla cultura e alle tradizioni popolari Gianfranco D’Aprile: “La Rappresentazione ha beneficiato di un contributo di 5mila euro nell’ambito del Progetto PNRR Turismo delle Radici. Noi, come Amministrazione comunale, – continua D’Aprile – abbiamo fornito tutto il supporto tecnico e logistico possibile all’evento, mettendo a disposizione il cine-teatro, i locali di Palazzo Cagnone, il piano di sicurezza e sanitario. Ogni manifestazione che possa onorare il nostro paese è accolta favorevolmente, un passo verso un futuro più prospero e positivo per la nostra comunità, nel segno dell’armonia e della concordia”.

Luigi Lo Presti

Le fotografie presenti in questo articolo sono state realizzate e gentilmente forniteci da Carmelo Spitaleri

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