Giarre, informare sull’Etna tra scienza, etica e comunicazione: seminario al Liceo Leonardo -
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Giarre, informare sull’Etna tra scienza, etica e comunicazione: seminario al Liceo Leonardo

Giarre, informare sull’Etna tra scienza, etica e comunicazione: seminario al Liceo Leonardo

Come viene raccontata l’Etna dai mezzi di informazione? Le discussioni sul web aiutano alla comprensione degli eventi o generano confusione? Di questo e di altro si è parlato in occasione del seminario “Raccontare l’Etna tra informazione e gratuita spettacolarizzazione. Informare l’emergenza nel rispetto del codice deontologico”, promosso dall’Ordine dei giornalisti di Sicilia, in collaborazione con il Liceo Leonardo (che ha ospitato l’evento) il Rotary club Giarre riviera jonica etnea, il Kiwanis Giarre Riposto, il Lions club Giarre Riposto, l’Unitre di Giarre, la Fidapa Giarre Riposto, il Gruppo Etnei nel mondo e il Club per l’Unesco. Presente un folto pubblico formato da studenti, giornalisti ma anche guide vulcanologiche oltre che da appassionati.

In apertura, il giornalista Mario Pafumi ha spiegato agli studenti: “Per noi importante che voi sappiate cosa vuol dire avere il privilegio di vivere sull’Etna, luogo incomparabile”.

Sulle ragioni geologiche e vulcanologia dell’inserimento del vulcano Etna nei siti patrimonio dell’umanità ha parlato il prof. Salvatore Caffo, vulcanologo, colui che, insieme ad altri professionisti, si è occupato di istruire la pratica per l’inserimento dell’Etna nel prestigioso elenco di siti Unesco che richiede esigenti standard universalmente riconosciuti. Caffo ha ricordato il complesso iter seguito ma ha avvertito: “Non è un titolo che rimane per sempre, vi sono controlli periodici” e ha sottolineato che l’Etna è patrimonio Unesco per le sue caratteristiche geologiche, vulcanologiche, per la scuola di vulcanologia e per gli innumerevoli gli studi attorno al vulcano, tali da rendere l’Etna uno dei vulcani più studiati al mondo.

Di seguito il dott. Marco Neri, dirigente di ricerca dell’Ingv, vice commissario straordinario per la ricostruzione area Etna sisma 2018, ha parlato del ruolo di giornali, Tv e social media nella divulgazione scientifica. Lo studioso ha affermato di essere ben lieto di rispondere alle domande e di partecipare a dibattiti costruttivi sul web, ma nel contempo ha evidenziato il diffondersi di fake news o critiche sterili. In particolare, il web è spesso meno attendibile ma si rivolge a una platea più vasta. Ai giornalisti viene dato il compito di informare ma il pubblico percepisce che i giornalisti non rappresentino spesso il “problema scientifico” in modo corretto.

Il prof. Rosario Faraci, docente di economia e gestione delle imprese all’Università di Catania, ha esordito dicendo che l’Etna non è un parco giochi, ma un laboratorio naturale. Ha ricordato che il vulcano rende da un punto di vista economico ma chi vi intraprende un’attività economica deve farlo nel rispetto del vulcano, sistema naturalistico unico, complesso e ricchissimo di vita.
L’evento formativo si è concluso con l’intervento del dott. Daniele Lo Porto, giornalista professionista, che ha parlato di corretta informazione in situazioni di emergenza e rispetto del codice deontologico.

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