L’organizzazione sindacale, guidata in Sicilia dal segretario Giovanni Lo Schiavo, ha scritto al presidente Nello Musumeci ed agli assessori ai Trasporti ed al Turismo per chiedere la riattivazione della tratta soppressa nel 1995 e la piena funzionalità del collegamento tra il capoluogo etneo e la cittadina marinara, che da oltre vent’anni non viene più effettuato la domenica ed in tutti gli altri giorni festivi
L’agognato sviluppo socioeconomico e turistico della Sicilia passa anche da un “ripensamento” della rete ferroviaria che attraversa l’isola. Questo perché negli ultimi decenni la nostra regione ha “perso” (è proprio il caso di dirlo…) dei treni ritenuti inutili e dispendiosi, ma di cui oggi si avverte la mancanza.
Da qui la nota inviata nelle appena trascorse ore da Giovanni Lo Schiavo, segretario regionale dell’organizzazione sindacale F.A.S.T. – Confsal (Federazione Autonoma dei Sindacati dei Trasporti), al presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci ed agli assessori regionali Marco Falcone (con delega ad Infrastrutture e Trasporti) e Sandro Pappalardo (Turismo).
Due, in particolare, le tratte su cui Lo Schiavo richiama l’attenzione del Governatore e dei suoi collaboratori, entrambe ricadenti nella Sicilia Orientale ed, esattamente, nelle province di Messina e Catania.
«La miopia politica dei Governi regionali e la mancata lungimiranza dei dirigenti delle società R.F.I. (Rete Ferroviaria Italiana) ed F.C.E. (Ferrovia Circumetnea) – spiega Giovanni Lo Schiavo (nel riquadro su una foto della ferrovia dell’Alcantara attraversata dalla vecchia “Littorina”) – hanno fatto sì che la tratta ferroviaria Alcantara-Randazzo, inaugurata nel 1959 e soppressa nel 1995, venisse dismessa dal Ministero delle Infrastrutture nel 2011, e che la tratta ferroviaria Catania-Riposto rimanesse chiusa al pubblico, a partire dal lontano 1997, nelle giornate domenicali e festive. Ci troviamo dunque in presenza di due vasti comprensori che sono stati ingiustamente condannati all’isolamento, uno (la Valle dell’Alcantara) perennemente e l’altro (l’area pedemontana) proprio nei giorni solitamente dedicati alla mobilità turistica.
«Ciò che la Fast-Confsal chiede al Governo della Regione Siciliana è, pertanto, la stipula di un accordo di programma con i gestori delle due aziende di trasporto (la Rfi e la Fce) a favore ed a sostegno di questi due comprensori penalizzati, malgrado la loro forte vocazione turistica che potrebbe certamente rappresentare il vero volano per lo sviluppo socioeconomico ed occupazionale delle province di Catania e Messina.
«Ci siamo rivolti alle massime autorità della Regione Siciliana – sottolinea in conclusione il segretario regionale della Fast-Confsal – in quanto quest’ultima è titolare delle deleghe e dei poteri in materia infrastrutturale e di trasporti nonché dei rapporti e dei contratti di servizio con Trenitalia all’interno del territorio siciliano. E sempre la Regione Siciliana dovrà assorbire, per legge, la Ferrovia Circumetnea (inclusa la metropolitana). Per quanto concerne infine la tratta Alcantara-Randazzo, essendo stata classificata “ad uso turistico” dalla legge n. 128 del 9 agosto 2017, il Governo regionale ha su di essa notevoli poteri decisionali e di intervento».
Rodolfo Amodeo