Grazie a dei recenti pronunciamenti del Tar, nelle due limitrofe cittadine turistiche si aprono positivi spiragli per la realizzazione dei rispettivi approdi, dei quali si discuterà nei prossimi giorni in delle apposite conferenze dei servizi. Stroncate sul nascere, dunque, le perplessità delle associazioni ambientaliste
Il porto di Giardini Naxos potrebbe finalmente andare… in porto. E’ delle scorse ore la notizia che il Tribunale Amministrativo Regionale ha dato ragione, attraverso un’apposita sentenza, alla Sovrintendenza di Messina, la quale aveva espresso parere favorevole alla realizzazione dell’opera.
Non ci sarebbero, dunque, più ostacoli lungo il percorso burocratico che dovrebbe portare la prima colonia greca di Sicilia a dotarsi di un dignitoso approdo «che – sottolinea il sindaco Nello Lo Turco, rispondendo implicitamente alle obiezioni mosse da qualche associazione ambientalista – non sarà un nuovo porto né un “ecomostro”, bensì una riqualificazione di quello esistente, non certamente consono ad una cittadina turistica come Giardini Naxos».
Come ricorderà chi ha letto un nostro precedente servizio giornalistico sull’argomento (a firma della collega Alexandra Ieni), la locale sezione di “Legambiente” aveva nei mesi scorsi “gridato allo scandalo” al cospetto del relativo progetto presentato dalla Società “Tecnis S.p.a.”, in cui si prevede, tra l’altro, la realizzazione nella baia naxiota di uno spazio commerciale a due piani con annessi parcheggi e ristoranti «con conseguente svuotamento – hanno fatto osservare gli ambientalisti – di parte del bacino sabbioso antistante l’antico Palazzo Paladino, per non parlare dell’utilizzo di migliaia e migliaia di metri cubi di cemento armato». Ma i positivi pronunciamenti di Sovrintendenza e Tar spazzerebbero via tali obiezioni, consentendo alla “Tecnis” di poter iniziare i lavori, per i quali è stata preventivata una spesa complessiva di cinquanta milioni di euro, finanziati in parte dall’impresa costruttrice ed in parte dalla Regione Siciliana e da prestiti e mutui erogati da istituti di credito.
L’immediato da farsi, intanto, verrà deciso in una conferenza dei servizi che il primo cittadino giardinese Lo Turco si accinge a convocare per la prossima settimana.
Ed alla faccia delle tanto sbandierate “politiche comprensoriali”, anche la vicinissima Taormina si sta attrezzando, proprio in questi giorni, per riavviare l’iter della realizzazione di un suo porticciolo turistico nella baia di Villagonia (di fronte alla stazione ferroviaria), di cui si discuterà nella conferenza dei servizi convocata dal sindaco Eligio Giardina per lunedì prossimo, 7 luglio. Pure la capitale siciliana del turismo, infatti, ha “beneficiato” di un analogo pronunciamento favorevole del Tar a seguito di un ricorso contro un parere negativo della Sovrintendenza a suo tempo presentato dall’impresa candidatasi a realizzare il marine taorminese (in questo caso la “Russott Finance”).
Tutto questo “fervore portuale” che si sta contemporaneamente registrando sia a Giardini Naxos che nella immediatamente limitrofa Taormina, non può che essere accolto con favore, in quanto sicuramente foriero di nuova attrattiva turistica e di conseguenti significative opportunità di sviluppo economico ed occupazionale.
Anche se, sia i tempi di magra e sia il dover giustamente limitare l’impatto ambientale di questo tipo di opere, forse avrebbero consigliato di addivenire ad un accordo intercomunale affinché, mettendo da parte ogni campanilismo, tra Taormina e Giardini Naxos si realizzasse, ovviamente in compartecipazione, un porto unico, anziché prevederne due diversi, distanti appena un paio di chilometri l’uno dall’altro.
Ma si sa: la nostra isola è anche la terra degli eccessi e delle contraddizioni, e chi viene a visitarla va “stupito” anche così…
Rodolfo Amodeo
FOTO: da sinistra il sindaco di Giardini Naxos, Lo Turco, e quello di Taormina, Giardina, con sullo sfondo la pittoresca baia che dovrebbe ospitare i due rispettivi porti