Acireale: interessante incontro culturale con le scrittrici Gabriella Calì e Laura Rizzo -
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Acireale: interessante incontro culturale con le scrittrici Gabriella Calì e Laura Rizzo

Acireale: interessante incontro culturale con le scrittrici Gabriella Calì e Laura Rizzo

L’associazione culturale acese “A Campana D’u Ntrizzu” presso i locali del Mutuo Soccorso “A. Pennisi” g.c. ha ospitato due note scrittrici, Gabriella Calì, acese, e Laura Rizzo, palermitana, contraddistintesi nell’ambito della scrittura creativa, con una cerimonia composta da due momenti. Il primo: conferimento di un riconoscimento (pergamena) e ingresso nell’associazione come socie onorarie. Il secondo: lettura e commento di opere di entrambe le scrittrici.

La serata è stata introdotta dal presidente della Associazione, prof. Antonio Leotta docente di Economia Aziendale all’Università di Catania e poeta. Gabriella Calì (foto a destra) è autrice di molte opere tra cui il romanzo “Sette storie per 7 giorni” (2014) e il saggio “Toby e i suoi amici” (2015), entrambe edite da Prova d’Autore. Il compito di leggere alcune parti e commentare in profondità l’opera narrativa, “Toby e i suoi amici”, è toccato alla psicologa Giulia Sottile.

“I cinque racconti della Calì – ha sottolineato – in un certo qual senso sono anche cinque favole perchè i protagonisti sono gli animali e la natura e  dove la morale è sempre espressa chiaramente. Pertanto gli episodi del libro della Calì regalano esempi di crescita che mettono sulla buona strada i piccoli lettori, destinatari di storie che si leggono d’un fiato”. Per la cronaca aggiungiamo che la Calì in tutte le sue opere adotta l’essenzialità delle immagini e delle strutture narrative.

L’avvocatessa e critico letterario Stefania Calabrò ha trattato l’opera di Laura Rizzo (foto a sinistra) “Le donne di Gesù”, Prova d’Autore (1998) volume in cui l’autrice esamina la femminilità delle donne incontrate da Gesù nella sua vita terrena in Galilea, Samaria e Giudea. La Calabrò ha fatto risaltare “la cultura viva e vitale della Rizzo, cultura che apre nuovi orizzonti approfondendo il complesso delle caratteristiche che sono proprie della donna (psicologia, atteggiamenti, aspetto fisico, la tenerezza e la grazia) in quanto si differenziano dall’uomo”. Tra le donne citate dalla Rizzo nel suo volume ricordiamo la Samaritana, Maria Maddalena, Euridiade, Salomè, Marta, la vergine Maria madre di Gesù, Marta e Maria.

Il presidente Antonio Leotta, quindi, a quanto già riportato dalla Sottile e dalla Calabrò ha aggiunto il suo pensiero su entrambe le opere delle scrittrici. “I racconti della Calì – ha detto – ricreano un’atmosfera di serenità e di distensione grazie ad uno stile espositivo semplice e intrigante al tempo stesso. Credo sia, quella dell’intrattenimento e dell’evasione, una delle funzioni più importanti della scrittura creativa”.

Dell’opera della Rizzo ha messo in evidenza la ammirevole ricerca della scrittrice sulla femminilità attraverso il testo degli evangelisti Marco, Giovanni, Matteo e Luca. “La femminilità – ha ricordato Leotta – è un’attitudine con cui la donna entra in relazione con il mondo esprimendo le proprie peculiarità e il proprio essere”. Delle tante donne che hanno incontrato Gesù il presidente Leotta si è dilungato su queste quattro: Euridiade, Salomè, Maria Maddalena e Maria madre di Gesù.

“Euridiade – ha sottolineato  – ha fatto della seduzione la principale espressione della sua femminilità mentre la figlia Salomè, insicura e pur avendo ricevuto dalla madre una educazione improntata sulla seduzione, alla vista della testa del Battista di cui è responsabile, rilegge in senso negativo l’educazione ricevuta dalla madre. Maria Maddalena dopo avere subito violenza cerca di riscattarsi vendendo il proprio corpo a caro prezzo ma alla fine delusa si ravvede fino a cercare un incontro con il Nazareno. La vergine Maria, madre di Gesù, è l’espressione più alta della donna che, grazie alla sua fede, riesce a cambiare il mondo. Vi è in lei un’auto consapevolezza. Sa di avere qualcosa di esclusivo ma riuscirà a spiegarsi questa sua percezione solo dopo la visione dell’annunciazione. Il testo rappresenta il punto di partenza dal quale l’autrice ha formulato delle ipotesi letterarie che sembrano offrire un completamento ai brani, spesso brevi, dei vangeli in cui emergono i vari personaggi di donna. E’ un lavoro, inoltre, in cui si apprezza il rigore ed il rispetto con cui la Rizzo si è rapportata ai vangeli, formulando delle ipotesi letterarie che si accostano al testo senza mai violarlo”.

Camillo De Martino

Nella foto di copertina, da sinistra: Gabriella Calì, il presidente Antonio Leotta, Laura Rizzo, Stefania Calabrò, Giulia Sottile.

 

 

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