Dopo Giarre, Mascali. Politica comunale turbolenta e con effetti imprevedibili. Ieri sera al termine di una convulsa seduta del Consiglio comunale, con otto voti favorevoli e undici contrari, il Conto consuntivo 2016 che aveva il parere negativo del Collegio dei revisori dei conti, è stato bocciato.
Undici i voti contrari, otto i favorevoli, assente durante la fase di voto il consigliere il consigliere Gaetano Portogallo. A bocciare il consuntivo i consiglieri Musumeci, Mangano, Di Mauro, Caltabiano, Nigrì, Agata Cardillo, Carota, Galati, il presidente del Consiglio Priolo, Pariti e Previtera.
La bocciatura arriva dopo una lunga seduta nella quale ha tenuto banco anche la vicenda del famigerato ammanco di 100.000 euro. La consigliera Agata Cardillo ha infatti chiesto al sindaco Messina risposta scritta per conoscere tutti i movimenti bancari dell’Ente comunale dal luglio del 2015 ad oggi. Richiesta alla quale Messina ha detto che risponderà e di avere già, per iniziativa personale, avviato un controllo interno contabile proprio su questo aspetto.
Il clima nell’aula si è infiammato durante l’intervento del responsabile finanziario dell’ente il dott. Giorgio Garufi che ha rivolto pesanti accuse al collegio dei revisori colpevole secondo Garufi di svolgere un’attività di sfinimento nei confronti dell’ufficio finanziario.
Affermazioni che hanno sollevato le reazioni del revisore Immormino, presente in aula e del consigliere di opposizione Carmelo Caltabiano che hanno ritenuto la relazione provocatoria nei confronti del Collegio e soprattutto fuori luogo trattandosi di questioni personali ed interne che non riguardano e quindi non interessano direttamente il Consiglio comunale.
Ma è stata proprio la vicenda dell’ammanco dei 100 mila euro che ha scatenato la bagarre in Consiglio. La consigliera Agata Cardillo, del gruppo “Mascali C’è”, ha evidenziato come proprio quell’ammanco inficiasse la correttezza del saldo di bilancio 2016.
Mentre il consigliere Caltabiano ha sottolineato la discrasia fra i residui attivi e passivi, tra le spese preventivate in bilancio e le quelle realmente effettuate.
Il sindaco Messina ha preso la palla in balzo ricordando come fino al febbraio del 2017 la carica di assessore al Bilancio fosse ricoperta dall’assessore Alessandro Amante affiancato dal commercialista Giuseppe Cardillo, leader del gruppo consiliare “Mascali C’è”, al tempo gruppo di maggioranza e poi schieratisi apertamente contro.
A seguito della mancata approvazione del rendiconto entro i termini previsti sarà quindi compito del commissario ad acta approvare entro 60 giorni l’importante strumento. Tuttavia, il commissario, secondo il parere di alcuni consiglieri, potrebbe anche decidere di concedere ulteriore tempo per modificare gli atti contabili del consuntivo e procedere ad una nuova votazione. Se ciò non avvenisse il Consiglio comunale decadrebbe, ma il sindaco e giunta resterebbero in carica.
Avrebbe significato per un sindaco continuare ad amministrare un Comune privo di Consiglio comunale, organo espressione della cittadinanza? Quale migliore occasione per i consiglieri di opposizione per presentare una proposta di sfiducia al primo cittadino? Questo qualora non scatti prima lo scioglimento del civico consesso.
Angela Di Francisca