Con la visita al sito rupestre di Trappitello, in contrada Pietra Perciata, si è conclusa la serie di itinerari settimanali ideati e coordinati da Giuseppe Carmeni col supporto organizzativo della “Naxos Entertainment”
Bilancio positivo per “L’Itinerario dei palmenti rupestri e dell’antica produzione del vino nella Valle Alcantara e nelle terre dell’Etna”, conclusosi nei giorni scorsi con la visita al sito di Pietra Perciata, nel territorio di Taormina. Le precedenti quattro tappe avevano toccato i siti preistorici presenti nei Comuni di Bronte, Francavilla di Sicilia, Maletto e Roccella Valdemone.
L’iniziativa è stata ideata e coordinata dal docente di Storia dell’Arte Giuseppe Carmeni col supporto organizzativo della “Naxos Entertainment” guidata dal presidente Giovanni Bucolo.
«Abbiamo fatto luce – si legge in un comunicato diramato da Bucolo e Carmeni – su una piccola parte dell’immenso patrimonio storico e culturale della Valle dell’Alcantara e dell’area etnea. I cinque itinerari hanno registrato l’appassionata partecipazione di numerosi cultori del territorio e la convinta adesione di diversi partner istituzionali, come il Parco Archeologico “Naxos – Taormina”, le Amministrazioni Comunali interessate, la sezione di Bronte-Maletto dell’associazione “Sicilia Antica”, la sezione di Bronte del “Club Alpino Italiano”, la cooperativa turistica “Akesines”, l’Istituto di Archeoastronomia Siciliana, l’Accademia Internazionale “Il Convivio”, l’azienda agricola “Pietraperciata” e la “Tenuta Rustica”. A loro vanno i nostri più sentiti ringraziamenti, così come anche ai proprietari terrieri dei beni culturali visitati ed alle autorevoli guide quali la prof.ssa Gloria Olcese, docente ordinaria di Metodologie della Ricerca Archeologica presso l’Università di Scienze di Milano, la funzionaria della Soprintendenza dei Beni Culturali ed Ambientali di Catania Maria Teresa Magro, l’autore del libro “La valle dei palmenti” Salvatore Puglisi, il presidente dell’Accademia Internazionale “Il Convivio” Angelo Manitta, l’archeologo Marco Scaravilli, il cultore e divulgatore di storia locale Giorgio Luca, il già commissario del Corpo Forestale della Regione Siciliana Enzo Crimi, l’astrofisico Andrea Orlando, presidente dell’Istituto di Archeoastronomia Siciliana, ed il geologo Fabio Bonaccorsi».
La tappa conclusiva (cui si riferiscono le foto qui pubblicate) si è rivelata particolarmente interessante e suggestiva in quanto Pietra Perciata è un sito protostorico dell’età del ferro, di proprietà della famiglia Cundari, immerso in un giardino ben curato dove la storia è rimasta “intrappolata” in un grande monolite di pietra arenaria che domina la vasta pianura di Trappitello (frazione di Taormina), staccatosi nei secoli passati dall’area di Capo d’Orlando. Nello stesso itinerario è stata visitata anche una sconosciuta necropoli minore all’interno dell’azienda agricola “Pietraperciata”, di proprietà della nobile famiglia Alliata di Villafranca.
Da questi cinque itinerari è emerso l’interesse delle istituzioni preposte (Soprintendenza, Parco Archeologico, Comuni, ecc.) allo studio ed alla valorizzazione di un passato sino ad oggi non adeguatamente attenzionato, ma che potrebbe senz’altro riservare delle sorprese e, comunque, accrescere ulteriormente l’attrattiva turistica del vasto territorio alcantariano-etneo.
Rodolfo Amodeo