Lo storico avversario del sindaco Tadduni era stato querelato da quest’ultimo per le sue “scomode” valutazioni, esternate tramite Facebook, sull’esito delle elezioni amministrative di due anni fa. «Semmai – sottolinea il vittorioso protagonista della vicenda giudiziaria – sarei dovuto essere io a rivolgermi alla magistratura per denunciare gli insulti pubblicamente ricevuti in campagna elettorale…»
Ha tirato un profondo sospiro di sollievo, qualche giorno fa, Leonardo Le Mura, reduce da due anni particolarmente tribolati a causa della denuncia-querela sporta nei suoi confronti dal sindaco di Gaggi Franco Tadduni a seguito dei “veleni” che hanno caratterizzato le elezioni amministrative del 2012. Il giudice monocratico del Tribunale di Messina, Marcello Cipri, ha infatti pienamente assolto l’eterno avversario dell’attuale primo cittadino gaggese perché il fatto da quest’ultimo addebitatogli non costituisce reato (le dettagliate motivazioni di tale sentenza verranno, comunque, depositate e rese note entro i prossimi novanta giorni).
Come si ricorderà, la vicenda giudiziaria in questione ha avuto origine da alcune considerazioni che il Le Mura ebbe a pubblicare sul popolarissimo social network “Facebook” non appena preso atto della sua sconfitta alla consultazione amministrativa di due anni fa, cui aveva partecipato come candidato a sindaco in contrapposizione al vincente Tadduni. In quelle valutazioni “a caldo” si faceva, in particolare, riferimento a presunte “ingerenze esterne” che avrebbero pesantemente condizionato l’esito della tornata elettorale. «Io invece – sottolineava altresì Le Mura – perdo ancora una volta le elezioni perché non ho mai tradito i miei valori ed i miei principi». Tali affermazioni hanno parecchio irritato il sindaco Tadduni, il quale ha immediatamente denunciato il suo avversario per diffamazione ed oltraggio, costituendosi al contempo parte civile per ottenere il risarcimento dei conseguenti danni morali.
Nel corso del dibattimento, l’imputato (difeso dall’avv. Antonio Scarcella) si è avvalso della testimonianza dell’ex sindaco gaggese Salvatore Ieni, mentre per gli altri testi indicati da Le Mura (ossia gli attuali consiglieri comunali d’opposizione Rosario Coppola, Angelo Ingino, Filippo Santoro ed Angelo Tosto) il giudice non ha ritenuto di dover acquisire le relative deposizioni.
Alla fine, persino il Pubblico Ministero, contrariamente a quanto di solito avviene, ha chiesto l’assoluzione immediata.
«Sono molto soddisfatto – ha dichiarato Leonardo Le Mura commentando la sua assoluzione – anche se resta l’amaro in bocca per le gravi conseguenze che tutta questa vicenda mi ha arrecato sul piano professionale e dell’immagine: assieme alla mia famiglia, infatti, ho dovuto sopportare da un lato il grave peso psicologico che comporta l’aver dovuto affrontare un processo penale, e dall’altro l’onta di essere additato, soprattutto in una piccola comunità come la nostra, quale responsabile di reati non commessi.
«E dire che sarebbe dovuto essere proprio il sottoscritto, anziché il sindaco Tadduni, a rivolgersi all’autorità giudiziaria per le gravissime offese che ho subito in campagna elettorale, anche nel corso dei comizi, per mano dei componenti della lista avversaria, spintisi a definirmi pubblicamente “meschino”, “venditore di tappeti”, “scaduto”, “indegno”, ecc.
«Ad adire la giustizia penale è stato, invece, il sindaco Tadduni, al solo fine, nient’affatto politico, di danneggiarmi sul piano personale e professionale».
Questa piena assoluzione di Leonardo Le Mura è senz’altro destinata a costituire un significativo precedente giurisprudenziale in materia di “facile suscettibilità” di parecchi politici i quali, anche e soprattutto nei riguardi di noi giornalisti, minacciano subito denunce e querele (nella stragrande maggioranza dei casi senza fondatezza alcuna) non appena si “osa” esprimere qualche valutazione critica sul loro conto.
Rodolfo Amodeo
FOTO: da sinistra Leonardo Le Mura ed il sindaco Tadduni