Si è svolta nel salone degli specchi del municipio di via Callipoli, l’assemblea dei sindaci della Srr, la società consortile di capitale per la regolamentazione del servizio di gestione rifiuti, che, dopo la soppressione degli Ato è il nuovo soggetto giuridico deputato a gestire in via esclusiva il ciclo integrato dei rifiuti nell’ambito territoriale di riferimento). Al centro della riunione, presieduta dal vice presidente uscente della Srr, Angelo D’Anna, il rinnovo delle cariche al vertice della Srr. Al termine di un Lugo confronto si è infatti svolta la votazione e il sindaco di Riposto Enzo Caragliano ha ottenuto il maggior numero dei consensi (circa il 29%) ed aspira a diventare il nuovo presidente. Eletti anche gli altri due componenti del cda: il sindaco di Acireale Stefano Alì (circa il 22%) e il sindaco di Piedimonte Etneo (circa il 27%), Ignazio Puglisi. Quarto, non eletto il sindaco di Adrano.
Soddisfatto il primo cittadino ripostese che, all’esito del voto dovrà quanto prima convocare l’assemblea per la composizione ufficiale dei nuovi vertici della Srr: “Ringrazio i sindaci e i vari rappresentanti che mi hanno votato, l’obiettivo a questo punto è quello di rafforzare il ruolo decisionale della Srr privilegiando gli interessi dei Comuni che ne fanno parte”. Alla luce del voto appare del tutto evidente come ormai Giarre sia tagliata fuori da tutto e da ogni ruolo decisionale, il sindaco D’Anna aveva appoggiato la candidatura del sindaco Puglisi, senza però ottenere quel che auspicava.
Principali compiti della Srr della quale fanno parte 14 Comuni (tra cui Giarre, Acireale, Riposto, Adrano) oltre Città Metropolitana di Catania, è quello di provvedere all’espletamento delle procedure per la scelta del gestore del servizio integrato dei rifiuti, esercitare attività di controllo finalizzata alla verifica del raggiungimento degli obiettivi qualitativi e quantitativi determinati nei contratti di affidamento, trasmettere periodicamente alla Regione i dati sull’espletamento del servizio, esprimere parere sulla modifica e l’individuazione di zone idonee alla localizzazione degli impianti smaltimento, adottare il piano d’ambito e il relativo piano economico e finanziario.
(In aggiornamento)