È stato commemorato a Giarre il primo centenario delle “stimmate visibili” di San Pio da Pietrelcina. L’evento, promosso dall’animatrice diocesana dei Gruppi di Preghiera, Nerina Melita Rapisarda, in sinergia con l’arciprete del Duomo di Giarre, don Antonino Russo, curato dal gruppo giarrese, con la collaborazione delle parrocchie di Riposto, Sant’Alfio e Mascali, ha coinvolto i devoti delle parrocchie del quarto vicariato che, con grande fede e viva partecipazione, hanno preso parte ai diversi momenti di spiritualità organizzati per l’occasione.
“Era la mattina del 20 settembre – si legge nell’Epistolario di San Pio – quando, il fraticello di Pietrelcina, trovandosi nel coro, dopo avere celebrato la Santa Messa, venne sorpreso da un dolce sonno che distese tutti i suoi sensi. Il silenzio regnava intorno a lui e una grande pace si impossessò del suo spirito… Dio si manifestava, tracciando nella storia un segno indelebile del suo amore su un semplice uomo innamorato di Cristo crocifisso”.
A ricordare l’eccezionale evento, nel suo più profondo significato, preceduto da tre giornate di profonda spiritualità, frate Antonio Lo Sapio della Provincia Monastica di Sant’Angelo e Padre Pio che ha posto all’attenzione dei devoti vari aspetti della vita di San Pio nelle maggiori chiesa dell’area ionico-etnea, quali la chiesa Madre di Sant’Alfio, la chiesa Madre di Macchia di Giarre e la Basilica di San Pietro a Riposto.
Rilevanti i momenti di preghiera riservati, in particolare, alla giornata del giovedì, dedicata alla memoria delle stimmate, celebrata nella chiesa Madre di Giarre, con l’adorazione eucaristica, curata da Fra Enzo La Porta, assistente regionale dei Gruppi di Preghiera di San Pio che ha meditato sul tema “La vite e i tralci”, prima della solenne concelebrazione. Una fiaccolata, con il simulacro della Madonna di Fatima e la recita del Santo Rosario, ha concluso i festeggiamenti dinanzi alla statua di San Pio da Pietrelcina in Piazza Immacolata, dove frate Lo Sapio ha benedetto i devoti presenti con una sacra reliquia del Santo.
Rosalba Azzarelli