La scelta dei singoli componenti del cda del depuratore consortile per la depurazione dei liquami, sotto la lente di ingrandimento della Guardia di finanza della compagnia di Riposto.

Le Fiamme gialle al termine di una visita al municipio di piazza Duomo a Mascali avrebbero acquisito tutti gli incartamenti relativi alla designazione dei componenti del rinnovato cda, verificando anche le modalità di spartizione delle singole quote dei Comuni consorziati.

L’attività investigativa della Guardia di finanza segue di pochi giorni la notizia relativa all’ordinanza del TAR di Catania che ha rigettato l’istanza cautelare avanzata dal Comune di Mascali per l’annullamento della nomina dei componenti del Consiglio di Amministrazione del Consorzio di Depurazione dei liquami tra i Comuni di Giarre – Riposto – Mascali – Fiumefreddo di Sicilia – S. Alfio.

Il ricorso al Tar era stato presentato in quanto veniva contestata la mancanza di requisiti e qualità di qualche componente del CdA, oltre che difetti di convocazione dell’assemblea consortile.

Ed è su questo punto che la Guardia di finanza ripostese vuole vederci chiaro a prescindere dal pronunciamento del Tar. Ma anche sulle quantità di reflui fognari provenienti dai singoli Comuni consorziati.

L’attività delle Fiamme gialle – i finanzieri hanno avuto una interlocuzione con il sindaco di Mascali, Luigi Messina – è coperta dal massimo riserbo.