Lo afferma, sulla base di uno specifico studio di fattibilità, l’associazione “Ferrovie Siciliane” in una nota a margine dell’incontro svoltosi nei giorni scorsi a Francavilla di Sicilia sul futuro della tratta, che potrebbe essere riattivata grazie ad una recente normativa. Dibattito aperto, dunque, su chi potrà fruire della linea ferrata, soppressa negli Anni Novanta
Come avevamo riferito in un servizio giornalistico di qualche giorno fa (Riattivazione ferrovia Alcantara-Randazzo: escluso il trasporto di passeggeri “normali”) la tratta ferroviaria Alcantara-Randazzo potrà essere riattivata, sulla base della recente legge 128/2017, solo a fini turistici.
Ma non è esattamente di questa opinione l’associazione messinese “Ferrovie Siciliane”, guidata dal presidente Giovanni Russo, anch’essa partecipante all’incontro tenutosi nei giorni scorsi al riguardo a Francavilla di Sicilia nella sede dell’Ente Parco Fluviale dell’Alcantara.
Per “Ferrovie Siciliane”, infatti, la linea ferrata che collega i vari Comuni della Valle dell’Alcantara e che è stata soppressa negli Anni Novanta in quanto considerata “ramo secco”, può infatti essere ripristinata sia a fini turistici che commerciali, consentendo cioè anche alle popolazioni locali (e non solo a coloro che vengono da fuori) di utilizzarla per poter soddisfare il loro diritto alla mobilità.
«Il recente incontro, tenutosi presso la sede del Parco Fluviale dell’Alcantara, con le Amministrazioni Comunali e le associazioni del territorio interessato – si legge in un comunicato diramato dall’associazione “Ferrovie Siciliane” – fa seguito al positivo confronto che il nostro sodalizio ha avuto nello scorso mese di settembre col sindaco del Comune di Randazzo, Francesco Sgroi, cui abbiamo illustrato uno studio di fattibilità per il ripristino a fini commerciali (ossia per il trasporto di viaggiatori e merci, e quindi non solo di turisti) della ferrovia dell’Alcantara. All’Ente Parco di Francavilla di Sicilia abbiamo avuto nei giorni scorsi oltre due ore di dibattito, nel corso del quale la nostra associazione è riuscita a dimostrare tutti i limiti della riapertura della tratta per i soli treni storico-turistici: con lo stesso investimento economico, in pratica, sul convoglio ferroviario che attraversa la Valle dell’Alcantara è possibile ospitare qualsiasi viaggiatore, e non solo il turista. Dobbiamo dire che le nostre valutazioni sono state condivise pienamente e che, quanto prima, verranno prese in considerazione dai vari enti regionali e locali competenti».
Rodolfo Amodeo
FOTO: alcuni amministratori locali partecipanti all’incontro al Parco Fluviale dell’Alcantara insieme a Giovanni Russo e Roberto Di Maria dell’associazione “Ferrovie Siciliane”