A denunciare la pericolosa situazione è l’associazione dei consumatori “Consitalia”, cui un cittadino si è rivolto con un’apposita lettera-esposto
Da qualche tempo a questa parte si discute tanto di messa in sicurezza degli edifici scolastici, una problematica che non riguarda solo gli aspetti strutturali degli immobili, ma anche la loro ubicazione. A Catania, ad esempio, il frequentatissimo Istituto Comprensivo “Italo Calvino” di Via Quartararo (nella foto) si trova a ridosso di una strada pubblica senza uscita, chiusa da un privato con tanto di cancello, catena e catenaccio, comunque per nulla abusivi se si considera che il Comune ha installato all’ingresso di detta via un cartello che indica che la strada non ha sbocco. Questa scuola, pertanto, si ritrova senza una via di fuga diretta, indispensabile in caso di emergenza.
A sollevare la questione è stato in questi giorni Alfio Fabio Micalizzi nella sua qualità di presidente di “Consitalia” (Associazione dei Consumatori d’Italia) dietro sollecitazione di un cittadino che gli ha inoltrato al riguardo una circostanziata lettera-esposto, che Micalizzi ha girato alle autorità competenti, ossia al sindaco del Comune di Catania, agli assessori comunali alla Protezione Civile ed al Territorio ed Ambiente, al Prefetto, al Questore ed al Direttore del Dipartimento Regionale di Protezione Civile.
Il presidente di Consitalia ha inoltre chiesto di essere convocato insieme al firmatario della lettera-esposto per un’audizione presso l’apposita Commissione Comunale.
Come ha scritto il cittadino rivoltosi a Consitalia, «Via Quartararo è una traversa di Via Del Bosco, nel cuore del quartiere catanese di Barriera, e l’Istituto Comprensivo “Italo Calvino” lì ubicato è sede di scuole dell’infanzia, primarie e secondarie. Nessuna Amministrazione Comunale ha mai attenzionato la gravissima situazione determinata da questa strada pubblica senza uscita, per nulla idonea in caso di eventuali emergenze. Per non dire del caos che si genera nelle ore dell’entrata e dell’uscita dal plesso scolastico. Cosa aspetta, pertanto, il Comune di Catania a liberare questa strada cercando una soluzione concordata con il proprietario o, se necessario, ricorrendo anche ad un esproprio?! Intanto, qualora si dovesse verificare qualche spiacevole evento, nessuno degli amministratori comunali osi parlare di disgrazia o di incidente…».
Rodolfo Amodeo