Le intense precipitazioni di questi giorni hanno fatto riaffiorare in superficie l’enorme mole di rifiuti di vario genere depositati negli Anni Settanta nell’ex discarica comunale esistente nella zona. A lanciare l’allarme Salvatore Sabato, presidente dell’associazione di Protezione Civile “Guardia Nazionale”, il quale ha documentato fotograficamente il disastro ambientale verificatosi nelle adiacenze del centro abitato
Da alcune ore anche Francavilla di Sicilia ha la sua “terra dei fuochi”, ossia una zona immediatamente adiacente al centro abitato fortemente inquinata. Le intense e prolungate piogge di questi giorni, infatti, hanno fatto prepotentemente riaffiorare in superficie i rifiuti dell’ex discarica comunale di contrada Zavianni, utilizzata negli Anni Settanta.
A lanciare l’allarme è stato Salvatore Sabato, un cittadino particolarmente sensibile alle problematiche ambientali ed idrogeologiche anche dall’alto del suo ruolo di presidente della locale associazione di Protezione Civile “Guardia Nazionale”.
«Come può notarsi – dichiara Sabato – dalle foto che ho scattato nelle appena trascorse ore (e che qui pubblichiamo) mi sono trovato di fronte ad uno scenario apocalittico.
«In pratica, dall’area in cui nel 1719 venne combattuta la famosa battaglia di Francavilla tra spagnoli ed austriaci sono riaffiorati rifiuti di ogni genere, tra cui numerose borse di plastica altamente inquinanti, che adesso vagano nell’alveo del torrente Zavianni, affluente del fiume San Paolo.
«Sono state le acque impetuose del torrente in questi giorni di piena a “smuovere” tutto questo materiale, rimasto a tutt’oggi interrato in un’area evidentemente non bonificata malgrado la discarica comunale lì ricadente sia stata dismessa diversi decenni fa.
«Teniamo presente che mentre oggi anche a Francavilla si sta diffondendo la cultura della raccolta differenziata, allora erano tempi in cui in quella discarica confluiva di tutto, senza fare alcun distinguo tra rifiuti normali e rifiuti inquinanti.
«Siamo dunque in presenza di un vero e proprio disastro ambientale in quanto i torrenti ed i fiumi, tra cui l’Alcantara, circostanti il nostro centro abitato verranno ammorbati da svariate sostanze nocive e tossiche, che poi andranno a finire nel nostro organismo attraverso la frutta e gli ortaggi irrigati con quelle acque».
Tornando all’epica Battaglia di Francavilla combattuta nella stessa zona quasi trecento anni fa, qualcuno scrisse che allora il torrente Zavianni si tinse di rosso a seguito del grande spargimento di sangue, mentre adesso quell’alveo presenta i colori più disparati, tipici della spazzatura lì riversatasi e di cui la comunità locale aveva totalmente “dimenticato” l’esistenza.
Rodolfo Amodeo