L’attento cittadino, che segue scrupolosamente l’attività amministrativa locale, ha chiesto la revoca della recente delibera di Giunta che ha disposto il rinnovo delle concessioni scadute nell’estrema dimora di contrada Cappuccini. Non si sarebbe tenuto conto di un articolo dell’apposito regolamento del 2002 che ridurrebbe notevolmente il numero delle sepolture da rinnovare. Sarebbe stato inoltre ignorato l’allegato tariffario, nel quale si prevedono prezzi molto più modici
L’ex assessore comunale francavillese Carmelino Puglisi (nella foto), pur da semplice cittadino continua ad esercitare il ruolo di “cane da guardia” della vita amministrativa locale. E sotto la sua “lente d’ingrandimento” non poteva non passare la delicata e particolarmente attuale questione del rinnovo delle concessioni cimiteriali, disposto nelle settimane scorse dall’Amministrazione Comunale francavillese destando allarme tra la popolazione.
Per mantenere il diritto alla sepoltura di un caro estinto, infatti, bisognerebbe versare agli uffici municipali competenti, entro il prossimo 31 gennaio, la cospicua somma di mille e trecento euro per ogni concessione scaduta.
Ma questo pomeriggio il Puglisi ha fatto protocollare al palazzo municipale di Piazza Annunziata una sua richiesta di revoca della Delibera di Giunta n. 73 dello scorso 8 ottobre con la quale l’Amministrazione Pulizzi ha disposto questo discusso rinnovo delle concessioni cimiteriali, fissando la scadenza in 99 anni per le tombe a terra ed in 50 anni per i loculi a muro sulla base delle date di morte riportate nelle iscrizioni funebri delle tombe.
«In pratica – spiega Carmelino Puglisi – ho voluto prendere visione del vigente Regolamento di Polizia Mortuaria e dei Servizi Cimiteriali approvato sedici anni fa, ossia in data 20.02.2002 con Delibera n. 35 del Consiglio Comunale, ed ho rilevato che l’art. 105 di detto Regolamento, probabilmente sfuggito all’attenzione degli amministratori e degli uffici municipali competenti, recita testualmente che “le concessioni assegnate prima dell’entrata in vigore del presente Regolamento continuano a seguire, per quanto riguarda la durata della concessione, il regime indicato nello stesso atto di concessione; in assenza di quest’ultimo, le concessioni assegnate valgono per 99 (novantanove) anni”.
«Alla luce di ciò, pertanto, le procedure di rinnovo riguarderanno appena un centinaio di sepolture, e non le circa ottocento indicate dagli uffici municipali nell’apposito e lunghissimo elenco da essi predisposto e reso pubblico nelle ultime settimane. Quel milione e passa di euro che le casse comunali dovrebbero incamerare a seguito di tali rinnovi è dunque una cifra da ridimensionare notevolmente al ribasso, anche in considerazione di un altro particolare.
«Sulla base del tariffario allegato al Regolamento del 2002 ho infatti notato che, pur con l’adeguamento Istat del 30%, il costo del rinnovo di una singola sepoltura non dovrebbe andare oltre i cinquecento euro. E sempre in tale tariffario si prevedono tariffe differenti a seconda della tipologia di sepoltura (vecchi manufatti, loculi frontali quadrati, concessioni temporanee, ecc.).
«Per quanto mi riguarda, ritengo che questo tipo di operazioni cimiteriali, peraltro previste dalle normative nazionali vigenti, vadano sicuramente fatte, ma attenendosi comunque ai regolamenti comunali in materia.
«Da notare, infine, che il nostro Regolamento Cimiteriale del 2002 prevede, all’art. 39, che entro tre anni dalla sua entrata in vigore il Consiglio Comunale avrebbe dovuto adottare un Piano Regolatore Cimiteriale finalizzato a disciplinare in maniera particolareggiata tale tipo di servizi per almeno vent’anni, atto questo che non è mai stato posto in essere».
Adesso, dunque, sono in tanti i cittadini francavillesi che considerano Carmelino Puglisi un “salvatore della patria” e sperano che le obiezioni da lui sollevate vengano prese in considerazione e recepite dall’Amministrazione Comunale guidata dal sindaco Enzo Pulizzi, altrimenti parecchi di loro, che annoverano numerosi congiunti sepolti da lungo tempo nel cimitero monumentale di contrada Cappuccini, sarebbero costretti a sborsare cifre proibitive di svariate migliaia di euro per poter degnamente perpetuare il ricordo dei loro avi, le cui spoglie sarebbero altrimenti destinate alla cosiddetta “riduzione in cassettina”.
Rodolfo Amodeo