La pubblica denuncia dei familiari di un giovane di Giarre che, dopo una caduta in strada, ha dovuto attendere ben sette ore per essere sottoposto a controllo presso l’ospedale “San Vincenzo – Sirina”. Perché – ci si chiede – il cosiddetto “codice rosso” è sempre intasato, anche nei giorni “tranquilli”?
Un Pronto Soccorso può definirsi tale se intercorrono ben sette ore dall’arrivo del paziente al momento in cui quest’ultimo riceve… soccorso?!
E’ più che spontaneo chiederselo alla luce di quanto accaduto qualche giorno fa ad A.P., un venticinquenne di Giarre il quale, mentre passeggiava lungo il rettilineo di Fondachello di Mascali, effettuando un movimento brusco per scansare un’autovettura che improvvisamente sopraggiungeva ad eccessiva velocità, è caduto a terra, riportando dolorosi ematomi in varie parti del corpo.
I familiari sono immediatamente intervenuti per trasportarlo nel vicino ospedale di Taormina, dove il giovane è arrivato intorno alle quattro del pomeriggio per poi essere sottoposto alla radiografia solo alle undici di sera.
E, come se non bastasse, per saperne di più sulle conseguenze dell’infortunio occorsogli, il paziente avrebbe dovuto far ritorno al nosocomio di contrada Sirina l’indomani, quando sarebbe stato in servizio l’ortopedico in grado di esaminare le relative lastre.
Ma piuttosto che perdere un’altra mezza giornata a Taormina, il giovane giarrese ha pensato bene di rivolgersi al suo ortopedico personale, che fortunatamente gli ha diagnosticato una semplice distorsione.
E se, anziché di quest’ultima, si fosse trattato di un qualcosa di più grave, ben sette ore di attesa prima di essere visitati non sarebbero potuti risultare letali?!
«Tutto è bene – commenta il papà, stimato consulente del lavoro a Giarre ed ex assessore al Comune di Linguaglossa – quel che finisce bene. Ma vien da chiedersi che senso ha un presidio di Pronto Soccorso quando una persona reduce da un incidente deve aspettare un’eternità prima di essere visitata ed assistita. Il personale di turno quel giorno avrebbe fatto meglio a consigliarci di rivolgerci ad un altro nosocomio, ed invece si è limitato a dirci che “ci sono ‘codici rossi’ e, quindi, bisogna aspettare”. Ma, sino a prova contraria, si trattava di una giornata “tranquilla”, senza sicuramente centinaia di persone in gravi condizioni da dover visitare. Avremmo potuto comprendere questa risposta e questa interminabile attesa qualora nei dintorni si fosse verificata una tragedia collettiva, come ad esempio l’incidente di un pullman con a bordo cinquanta passeggeri. E’, quindi, normale che il Pronto Soccorso di un ospedale così importante, come quello di Taormina, funzioni in questo modo anche in un giorno… normale?!».
Anche se in casi del genere c’è ben poco da scherzare, non possiamo fare a meno di osservare che quando il soccorso non è “pronto”, il paziente deve effettivamente avere tanta, ma tanta… pazienza.
Rodolfo Amodeo