Aeroporto di Catania: qualche suggerimento per la sua privatizzazione -
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Aeroporto di Catania: qualche suggerimento per la sua privatizzazione

Aeroporto di Catania: qualche suggerimento per la sua privatizzazione

Giunge dal consigliere comunale Bartolomeo Curia nella sua qualità di presidente della Commissione Trasporti della città etnea. «Occorre salvaguardare – dichiara – tutti i posti di lavoro esistenti ed attenersi scrupolosamente alle procedure di vendita delle quote»

Si discute da tempo della privatizzazione dell’aeroporto di Catania “Vincenzo Bellini – Fontanarossa”. Degli interessanti spunti di riflessione al riguardo giungono da Bartolomeo Curia (nel riquadro in foto), consigliere comunale catanese, presidente della Commissione Trasporti del capoluogo etneo nonché recentemente nominato segretario regionale dell’organizzazione sindacale Fast-Confsal per quanto concerne il comparto del trasporto aereo.

In una nota diramata nelle appena trascorse ore, Curia fa rilevare che «come previsto dalla normativa vigente, un po’ tutti gli aeroporti italiani sono stati privatizzati, tranne quelli delle regioni del Sud, ossia i pugliesi, i calabresi ed i siciliani. In Sicilia, in particolare, sono rimasti da privatizzare le società di gestione degli scali di Palermo, Trapani Birgi e Catania.

«Già negli Anni Ottanta si cominciavano a studiare assetti più snelli, dinamici ed adeguati al trend che da lì a poco avrebbe caratterizzato il trasporto aereo siciliano, che da pochi milioni di passeggeri all’anno è arrivato oggi a sedici milioni di utenti nell’arco di dodici mesi.

«Per quanto concerne l’aeroporto “Vincenzo Bellini” di Catania, bisogna innanzi tutto intendersi sulle modalità di privatizzazione, che è sicuramente una cosa giusta, ma che richiede tante cautele da adottare da parte di un saggio amministratore.

«Chiunque rileverà l’aeroporto di Catania dovrà innanzi tutto garantire la tutela occupazionale di tutti i lavoratori dello scalo e di quelli dell’indotto.

«Inoltre, la cessione delle quote che gli enti pubblici dismetteranno può avvenire tramite collocazione in Borsa, vendita al miglior offerente su un prezzo-base o vendita a chi (nell’ambito di una competizione) promette soldi e più investimenti.

«Da non sottovalutare, infine, che se si vendono le azioni dell’aeroporto catanese in un periodo in cui il nostro vulcano Etna fa chiudere lo scalo a seguito delle note attività parossistiche, i potenziali acquirenti saranno indotti ad offrire di meno».

Rodolfo Amodeo

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