E’ stata promossa dal Comitato “Amici del Borgo”, che ha fatto proprio l’appello lanciato dall’imprenditore Nunzio Valentino, il quale poneva l’accento su certi requisiti piuttosto restrittivi richiesti dallo strumento urbanistico per poter avviare attività economiche e turistiche all’interno degli immobili presenti negli antichi quartieri del paese. Spetterà adesso al Consiglio Comunale modificare il regolamento edilizio
Circa un mese e mezzo fa avevamo raccolto l’appello dell’imprenditore Nunzio Valentino, che nel Comune etneo di Castiglione di Sicilia ed in quello messinese di Gallodoro ha sperimentato con successo ormai da alcuni anni quel particolare sistema turistico-ricettivo denominato “albergo diffuso”, ossia un’impresa alberghiera situata in un determinato centro abitato e costituita da più stabili preesistenti e tra loro vicini, senza dunque bisogno di dover edificare nuove strutture.
Attraverso quel nostro servizio giornalistico dello scorso febbraio, Valentino (nel riquadro della foto principale su uno scorcio di Castiglione di Sicilia) lanciava in particolare un “grido d’allarme” per lo stato di abbandono di diversi angoli del centro storico castiglionese, che tanti cittadini ed imprenditori (anche provenienti da altri Comuni) vorrebbero valorizzare e sfruttare turisticamente, ma che di fatto ne sono impediti a causa di certe limitazioni imposte dal locale strumento urbanistico, riguardanti soprattutto le altezze degli edifici.
Adesso quel suo appello è stato fatto proprio dal Comitato “Amici del Borgo”, costituitosi nei mesi scorsi a Castiglione di Sicilia su iniziativa del “vulcanico” insegnante Giovanni Di Dio (nella foto accanto), promotore di altri comitati spontanei di cittadini particolarmente sensibili alle problematiche del territorio. Così, qualche settimana fa, il prof. Di Dio ed il prima citato operatore turistico Valentino hanno depositato al municipio castiglionese una petizione popolare sottoscritta da numerosi abitanti del centro etneo, nella quale è stato chiesto di modificare il regolamento edilizio comunale in maniera tale da consentire l’apertura nel centro storico di esercizi commerciali, artigianali e di ristorazione anche in locali di piccola cubatura, con superfici ed altezze inferiori a quelle sino ad oggi previste.
«Questa petizione – sottolineano i primi firmatari Giovanni Di Dio e Nunzio Valentino – viene incontro alle esigenze di coloro i quali vogliono impiantare un’attività imprenditoriale nel nostro borgo antico, che deve essere attrattore di interessi sia per i cittadini del luogo e sia per imprenditori, turisti e vacanzieri. Ovviamente bisognerà operare nella massima regolarità attraverso la presentazione, da parte dei soggetti interessati, dei relativi progetti edilizi firmati da tecnici ed approvati dall’autorità sanitaria onde garantire a queste attività idonee condizioni igieniche e microclimatiche. Dobbiamo dire che il sindaco Antonio Camarda ha accolto molto favorevolmente questa iniziativa. Adesso dunque la palla passa all’Ufficio Tecnico ed al Consiglio Comunale, che è l’organo preposto a deliberare in merito alle modifiche da apportare ai regolamenti edilizi».
Rodolfo Amodeo